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Case-famiglia, incontro nazionale di Dimore per l’Accoglienza

Nello scorso mese di giugno si è svolto presso la Casa Pim Pam di Chiavari il secondo raduno nazionale dell’Associazione Dimore per l’Accoglienza, con la partecipazione delle famiglie responsabili delle Case, degli operatori  coinvolti, dei referenti locali di Famiglie per l’Accoglienza, delle famiglie di due Case “in costruzione”.

Ha introdotto l’incontro il presidente di Famiglie per l’Accoglienza Marco Mazzi che ha fatto il punto sui contenuti che sono stati al centro dell’esperienza di quest’anno dell’Associazione, il terreno culturale cui attinge l’esperienza delle Case. Egli ha richiamato i momenti salienti e,  in particolare, il contributo del presidente della Compagnia delle Opere Bernard Scholtz sul tema della responsabilità nei confronti dell’opera che, nelle Case, assume una pregnanza particolare.

E’ seguito il racconto degli avvenimenti accaduti negli ultimi mesi in ciascuna Casa, i passi fatti, gli incontri, le relazioni consolidate o avviate. E’ emersa una vita ricca e stupefacente, anche quando intrisa di fatiche e di dolori, una vita che diviene esperienza personale e comunitaria, cioè patrimonio di tutti, come documentato dalle testimonianze.

E’ stato, po,i affrontato il rapporto di ciascuna Casa con la realtà locale di Famiglie per l’Accoglienza.  E’ evidente come tale legame non sia formale o organizzativo, ma  vitale e di reciproco arricchimento non solo dal punto di vista culturale, ma anche collaborativo. Ad esempio, in alcune case si svolgono i minicorsi, in altre i responsabili sono coinvolti nei rispettivi direttivi, gli operatori partecipano della vita di Famiglie per l’Accoglienza. Le Case, infine, godono della stima e del prestigio dell’Associazione da parte delle istituzioni e dei servizi e, nello stesso tempo, sono una testimonianza particolarmente significativa della capacità delle famiglie di assumere responsabilità nella società.

E’ stato affrontato anche un tema specifico della realtà delle Case, cioè la conclusione dell’accoglienza. Sebbene non frequentemente, alcune persone accolte lasciano la Casa per motivi diversi: raggiungimento della maggiore età, rientro in famiglia per decisione dell’ente affidatario, trasferimento in altra struttura o altro. Ciascuna realtà ha relazionato in merito alle diverse circostanze, modalità e criticità della conclusione. Si tratta di un momento particolarmente delicato di distacco, di separazione, non sempre definitiva, che va curato con grande attenzione, affinché sia un momento di crescita e di maturazione per la persona accolta così come per la famiglia accogliente e per tutti i membri della Casa. Ne è emerso un confronto ed un giudizio e sono stati indicati dei correttivi. Si costruisce così, passo dopo passo, un metodo per l’accoglienza nella Casa-famiglia che, pur avendo molti punti in comune con quella della singola famiglia affidataria, ne differisce per contesto, strumenti, aspettative degli enti, implicazioni delle famiglie di origine.

Infine, a conclusione dell’incontro, la presidente di Dimore per l’Accoglienza Lia Sanicola ha fatto il punto sui “lavori in corso” tra cui gli appuntamenti della formazione, la preparazione di un progetto di rete dal titolo “Dove posare il capo” – da presentare alle istituzioni per un possibile finanziamento -, il calendario dei prossimi appuntamenti.