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I nostri “angeli del fango”

Genova ad ottobre è ancora segnata dall’alluvione: strade invase dal fango e dai rottami, bancarelle fuori dai negozi del centro per la svendita della merce rovinata dalla piena del fiume Bisagno… e al lavoro tanti ragazzi, quelli che, già durante la scorsa alluvione, sono stati definiti “angeli del fango”.

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Più degli adulti, con entusiasmo, energia, e spesso un sorriso che contrasta e conforta  la disperazione di tanti, in queste giornate di scuole chiuse si sono dati da fare. Tra di loro tanti nostri figli, che magari a casa si fanno pregare per sparecchiare la tavola o portare via la spazzatura.

Si sono alzati presto la mattina, hanno offerto ore e ore di lavoro faticoso, a spalare, togliere acqua o trasportare mobili, a lavare merce,  ripagati dalle parole delle famiglie alluvionate e dei negozianti, da un pranzo o una bibita offerta per ringraziarli.

Che spettacolo le loro facce quando ritornano a casa! M., il nostro quindicenne prima accolto in affido e da poco adottato, ci ha raccontato di “stare proprio bene, dopo aver aiutato quelle persone”. Gli ho risposto che “si sta bene perché, dando gratuitamente il proprio tempo, abbracciando chi è nel bisogno possiamo capire meglio quanto bene anche a noi è stato dato, e ogni giorno ci viene dato, gratuitamente”. Ha replicato, togliendosi gli stivali e i vestiti infangati: “E’ proprio vero!”.

Laura di Casa Fontana Vivace, Genova
Ottobre 2014