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Una grande famiglia che accoglie

Proprio come una grande famiglia, le coppie dei precedenti mini corsi sull’adozione, l’8 febbraio hanno vissuto una giornata insieme densa di emozioni, di profonda condivisione e di sorrisi.

E’ stato meraviglioso rivedere famiglie che da due persone ora sono in cinque, osservare la fatica e la gioia nei loro volti.

Padre Lorenzo Di Domenico che ha celebrato la Santa Messa, nella sua omelia si è rivolto alle coppie adottive e ha detto “Voi siete il simbolo della sofferenza e della gratuità. Sofferenza perché l’adozione nasce prima di tutto da un ferita iniziale che è quella di non poter concepire un figlio e successivamente  il percorso che si intraprende è  fatto di fatica e pazienza. Ma anche gratuità, perché se è pur vero che il figlio biologico è espressione dell’amore tra padre e madre, c’è sempre un pizzico di egoismo, ma nell’adozione no, qui non ti tocca niente, è tutto gratis!”.

Padre Lorenzo ha affermato che l’adozione è un gesto d’amore autentico, una sfida continua, un rimettersi incessantemente in discussione, poi ha detto “Grazie! E coraggio! Aiutate anche le altre coppie che vogliono iniziare questo cammino. Scherzosamente ha aggiunto “E poi con questo gesto secondo me vi verranno scontati anche un po’ di anni di purgatorio!”.

Don Gabriel Richi Alberti, Professore della Facoltà di Teologia a Madrid, nel video proiettato, ha messo in evidenza che all’origine del matrimonio c’è l’accoglienza, poiché questo sacramento è fondato sul Dono: “Tua moglie, tuo marito ti è stato donato: prima ancora che tu l’abbia scelto, ti è stato dato. In sintesi, il matrimonio – dagli inizi del cammino che porta fino alla sua celebrazione – si presenta dinnanzi a noi come una scuola di accoglienza”.

Autore del matrimonio è Dio, poiché il “Per sempre”, presente nel rito della celebrazione, può esistere in virtù di queste altre parole che vengono proclamate dai coniugi “Con la grazia di Cristo”. Quindi Dio è l’autore di ogni Accoglienza.

Le coppie presenti hanno commentato insieme quanto emerso dal video e dalla lettura della dispensa: “Uomo e donna, il caso serio dell’amore”, sulla differenza tra uomo e donna e di quanto l’accogliere questa differenza sia fondante per il matrimonio. Hanno espresso bene questo concetto Marco e Alessandra, tornati da poco più di un mese dalla Polonia con i loro 3 figli: “Pensavamo di dovere accogliere dei bambini, invece abbiamo capito che la prima accoglienza è tra marito e moglie, perché con l’arrivo dei figli vengono maggiormente fuori le differenze”.  Se c’è questa accoglienza reciproca tra i coniugi, allora i figli si sentiranno al sicuro  e, nella piena libertà, potranno esprimere veramente se stessi.

Emanuela Molino