News

La mostra “La società dell’allegria” si trasferisce a Casa San Benedetto (VR)

Una mostra su don Bosco in una casa famiglia? Non certo per il gusto di fare un’iniziativa culturale come tante altre. OrchestraA Casa San Benedetto di Villafranca di Verona dal 3 al 9 maggio 2015 è stata allestita la mostra del Meeting di Rimini “L’oratorio di don Bosco – La società dell’allegria”, in collaborazione con l’Associazione Rivela, che da anni fa circolare mostre itineranti sul territorio veronese e veneto.

«In realtà» , spiega da “padrone di casa” Jimmy Garbujo, «non abbiamo voluto solo commemorare questo grande santo nel bicentenario della nascita, ma imparare il suo sguardo sulla realtà, in particolare sull’educazione dei giovani, a partire proprio dalla sua esperienza famigliare».

Ecco perché, come avviene in molte case salesiane, nel capannone adiacente allo stabile è stata ricreata fedelmente la casa in cui nacque Giovanni Bosco. «Non abbiamo fatto fatica a riconoscere nella sua storia le categorie con cui una famiglia ha a che fare tutti i giorni», spiega Jimmy. «L’umiltà, l’obbedienza, il sapersi affidare, l’accoglienza, la misericordia, la responsabilità, l’allegria, il perdono, la fiducia, la bellezza, la carità don Bosco li ha imparati da sua mamma, avendo perso il padre all’età di due anni».

Ecco perché guardare alla vicenda umana del sacerdote torinese. Cosa dice don Bosco alla famiglia di fronte alle sfide educative quotidiane? Come può un prete nato duecento anni fa aiutare i genitori e gli educatori del ventunesimo secolo a custodire e far crescere i propri figli e i giovani che sono loro affidati? Da queste domande è nato il lavoro di dieci volontari che hanno allestito la mostra. Mercoledì 29 aprile sera nell’auditorium di Villafranca la presentazione, dal titolo “Don Bosco e la famiglia”. Introdotti da Giovanni Bresadola, docente di Storia e filosofia, sono intervenuti il salesiano don Umberto Benini e il vicario episcopale per la cultura don Giancarlo Grandis.

Qui il video della presentazione

Sabato 2 maggio, l’inaugurazione. Una vera e propria festa popolare. Oltre trecento persone hanno seguito la presentazione ad opera dei curatori e il concerto della banda Somma Dosso Young Band (composta da circa 50 ragazzi del territorio, sarebbe piaciuta moltissima a don Bosco, grande promotore della musica bandistica). La mattinata si è conclusa con la celebrazione della Messa e, infine, con una risottata sotto il tendone. Nella settimana successiva, la mostra è rimasta aperta mattina e pomeriggio, grazie alle guide volontarie, con oltre trecento visitatori, soprattutto studenti. Il tutto con il patrocinio del Comune di Villafranca.

DSCN0366 In definitiva un vero evento popolare, che ha colpito molti. Impossibile rimanere indifferenti di fronte a un carisma potentemente educativo come quello del sacerdote piemontese, della sua “Società dell’allegria”, in cui era vietato tutto ciò che produceva malinconia, «specialmente la disobbedienza alla legge del Signore». Un approccio all’educazione sempre positivo: «Non ho mai trovato un giovane», diceva, «che non avesse un punto di bene accessibile su cui far leva e con cui ottenere risultati inaspettati». Molto semplice il perché: «Voi comandate e punite. Io voglio loro bene».

Parole di due secoli fa. Ma che arrivano a segno anche oggi.