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Un breve periodo a casa nostra. Ed ora la accompagno all’altare

Errico racconta il rapporto misterioso e positivo, con una ragazza accolta in casa ed ora sulla via del matrimonio

Due ragazzi che si sposano? Un fatto del tutto normale. Se poi questi ragazzi vengono da situazioni in cui la vita non ha fatto loro nessuno sconto, la cosa comincia a diventare più interessante. Provate ad immaginate tutto il desiderio di normalità e di stabilità che si portano addosso!

Lei, la ragazza, è stata per un breve periodo di tempo a casa nostra. Mi chiedo spesso cosa sia il tempo, e quale valore abbiano i giorni, i mesi… Perché in questo tempo, qualcosa è accaduto. E’ accaduto che io e mia moglie ci siamo proprio affezionati a lei, ed anche lei a noi. E’ stato veramente bello. Tanto bello che noi abbiamo ripreso la frequentazione delle Famiglie per l’Accoglienza, che avevamo malamente abbandonato 10 anni prima.

Ho la percezione che qualcosa stia cambiando in noi, oh! ci sentiamo cambiati. Ma il bello doveva ancora avvenire. Infatti qualche mese fa, lei ci invita a cena con il suo fidanzato, che tra l’atro avevamo già conosciuto. E ‘senti che ti senti’ ci annunciano e ci invitano al loro matrimonio. Stupendo!

Qual è la data? E poi prima del caffè il colpo di grazia: mi chiede di accompagnarla all’altare. Non ci posso credere, non sta accadendo a me. Comunque dico sì, molto volentieri molto emozionato, ed anche un pò orgoglioso. Ma poi chissà perché tendo a ridurre tutto. Nonostante tutto il bello che vedo, mi sembra quasi scontato. Dai è normale!

Ma poi arriva questa mattina, una mattina in cui tutti i pezzi del puzzle combaciano misteriosamente. E mostrano chiaramente l’immagine impressa. Il test, il vero test è che sia io che mia moglie, tutto questo non l’abbiamo né cercato, né richiesto. Ci è accaduto. Forza di Colui che fa nuove tutte le cose. Le nostre debolezze, le nostre paure, il male che possiamo fare… Siamo in una storia che misteriosamente ci accompagna e ci cambia. E domani c’è il matrimonio. E vaiii.

Errico e Angela, maggio 2017

ps: Peccato che non possiate vedere gli sguardi; gli sguardi di questi ragazzi dicono di una vita.