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Papa Francesco di fronte alla domanda del dolore

Migliaia di ragazzi dei “Cavalieri”, un’esperienza cristiana che coinvolge studenti delle medie di tutta Europa, erano a Roma ad inizio giugno per incontrare il Papa. Tra questi anche alcuni accolti da famiglie della nostra associazione.
E Tanio, un ragazzo adottato, ha interrogato il Papa sul dolore della sua storia.

Tanio: “Caro Papa Francesco, mi chiamo Tanio, sono nato in Bulgaria e al primo mese di vita i miei genitori mi hanno lasciato in orfanotrofio. A cinque anni sono stato adottato da una nuova famiglia italiana. Dopo un anno però la mia nuova mamma è morta. Ho vissuto fino ad ora con papà e i mei nonni. Quest’anno sono morti anche i miei nonni. I Cavalieri sono un dono, un grande dono, per me: perché mi stanno vicini e mi sostengono in ogni momento della mia vita. Però, mi sorge questa domanda: come si fa a credere che il Signore ti ama, quando ti fa mancare persone o accadere cose che tu non vorresti mai?”.

Papa Francesco: “Come si fa a capire che il Signore ti ama quando ti fa mancare persone o cose che tu non vorresti mai perdere? Pensiamo un po’, tutti insieme, con l’immaginazione, a un ospedale qualsiasi dei bambini. Come si può pensare che Dio ami quei bambini e li lascia ammalati, li lascia morire, tante volte? Pensate a questa domanda: perché soffrono i bambini? Perché ci sono bambini nel mondo che soffrono la fame, e in altre parti del mondo c’è uno spreco tanto grande? Perché? Tu sai, ci sono domande – come quella che tu hai fatto – alle quali non si può rispondere con le parole. Tanio, tu hai fatto questa domanda e non ci sono parole per spiegare.

Soltanto, troverai qualche spiegazione – ma non del “perché”, ma del “para que” [“a che scopo”] – nell’amore di quelli che ti vogliono bene e ti sostengono. Non è una spiegazione del perché succedono queste cose, ma c’è gente che ti accompagna. Io ti dico sinceramente, e tu capirai bene questo: quando mi faccio io nella preghiera la domanda “perché soffrono i bambini?”, di solito la faccio quando vado negli ospedali dei bambini e poi esco – ti dico la verità – con il cuore non dico distrutto, ma molto addolorato, il Signore non mi risponde. Soltanto guardo il Crocifisso.

Se Dio ha permesso che suo Figlio soffrisse così per noi, qualche cosa deve esserci lì che abbia un senso. Ma, caro Tanio, io non posso spiegarti il senso. Lo troverai tu: più avanti nella vita o nell’altra vita. Ma spiegazioni, come si spiega un teorema matematico o una questione storica, non ti posso dare né io né qualcun altro. Ci sono, nella vita – capite bene questo! – ci sono nella vita domande e situazioni che non si possono spiegare. Una di quelle è quella che tu hai fatto, della tua sofferenza.

Ma dietro a questo, sempre c’è l’amore di Dio. “Ah, e come lo spieghi?”. Non si può spiegare. Io non posso spiegarlo. E se qualcuno ti dice: “Vieni, vieni, che io te lo spiego”, dubita. Ti faranno sentire l’amore di Dio solo quelli che ti sostengono, che ti accompagnano e ti aiutano a crescere.

Grazie per avere fatto questa domanda, perché è importante che voi, ragazzi e ragazze, da questa età, incominciate a capire queste cose, perché questo vi aiuterà a crescere bene e ad andare avanti.
Grazie, Tanio.

E prendendo un po’ il dolore dell’ultima domanda, ci rivolgiamo alla Mamma, alla nostra Mamma del cielo, alla Madre: Lei capisce, come tutte le mamme, il dolore, e preghiamo insieme la consacrazione”.

Qui il video di tutto l’incontro.
La domanda di Tanio inizia al minuto 22.