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Affidi interculturali, Mazzi: “Massimo rispetto per la cultura d’origine del bambino”

Affidi interculturali: Marco Mazzi, presidente di Famiglie per l’Accoglienza, intervistato da Francesca Parodi di Tempi.it

Marco Mazzi: “In Italia c’è il massimo rispetto per la cultura d’origine del bambino. È fondamentale per il bene del bambino, che comunque vive un’esperienza traumatica, la collaborazione tra i servizi sociali, da cui parte l’input dell’affido, la famiglia affidataria e quella d’origine”.

Massimo, papà affidatario di due bambine: “Abbiamo rispettato la provenienza culturale. D’altronde, l’affido, e ancora di più l’adozione, implicano l’accoglienza di una diversità sostanziale, in tutti i casi”.

Le difficoltà, spiega Mazzi, si possono riscontrare con bambini provenienti da culture con un’identità fortemente caratterizzata, per esempio quella islamica o rom: «È capitato che alcune famiglie non volessero che i loro figli dati in affido frequentassero la scuola dell’obbligo perché, per loro tradizione, non la ritengono importante. In questi casi, serve un percorso di confronto e di aiuto. Tenendo però sempre presente che la famiglia d’origine è imprescindibile perché rappresenta le radici del bambino. Il rispetto per la famiglia è la prima cosa che dobbiamo insegnare ai piccoli».

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