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Incontro con Giusi: “Ho capito che la domanda sulla mia origine era una cosa buona”

Il 13 febbraio più di 70 persone hanno partecipato all’incontro del Gruppo Adozione regionale – ER dal titolo “È possibile andare incontro all’origine?”. Il racconto di Paola.

Partecipando all’incontro abbiamo avuto l’occasione di ascoltare la testimonianza di Giusi e di come il suo percorso per diventare madrea adottiva le ha dato anche le risposte alle tante domande sulla sua storia di figlia adottiva. Giusi ha vissuto fino all’adolescenza senza sapere di essere stata adottata, poi andando dietro ad alcuni anelli mancanti – non somiglianza fisica con i parenti, assenza di foto della sua nascita – ha scoperto di essere stata adottata e per diversi anni ha vissuto con questa consapevolezza senza chiedere spiegazioni ai genitori. Dopo il matrimonio e di fronte all’attesa dei figli che non arrivavano un’amica le ha consigliato il corso adozione con Famiglie per l’Accoglienza: “Ho iniziato per capire se le mie domande di figlia adottiva erano giuste, e ho capito che la mia domanda sulla mia origine era una cosa buona”.

Quando a 30 anni ha avuto il coraggio di parlarne con il papà lui nella commozione ha detto che avevano deciso di aspettare il momento giusto, che però non è mai arrivato anche a causa della malattia della madre: “In quel momento ho capito quanto è stato prezioso l’incontro con Famiglie per l’Accoglienza: mi ha aiutato a capire i miei genitori, a sciogliere i nodi dell’arrabbiatura e della delusione. Gli ho detto: ‘papà, quando uno è da solo, anche una cosa così che è fondamentale dire, non sai da che parte iniziare’ . Anche se arrivassero figli naturali da questo posto non ce ne andiamo più. Questa possibilità di parlare così e di ricominciare non l’ho vista da nessu’altra parte”.

La ricerca delle sue origini l’ha portata in Colombia, dove non ha trovato la madre che era morta da poco – “Mi vedrà in paradiso” – ma ha scoperto di avere un fratello e tutti i membri della famiglia (zii, parenti, ecc.), ognuno dei quali un capitolo della storia a sé. Condividendo tutto questo con il padre è emerso qualcosa di splendido: “Trovare le mie origini ha confermato la mia appartenenza ai miei genitori adottivi. Ho avuto il padre migliore che potessi avere”.

Dopo l’incontro più di metà delle persone di sono fermate per cenare insieme. È stata una bellissima occasione di compagnia fra le famiglie e di ulteriore dialogo con Giusi, che ha partecipato alla cena con suo marito e i suoi due figli adottivi.

Paola