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Concluso il Minicorso per l’adozione a Firenze. Com’è andata

Daniela ed il marito Tommaso hanno guidato il minicorso di introduzione all’adozione che si è svolto a Firenze tra febbraio e marzo. Il racconto di Daniela.

bambini Il minicorso è sempre una grande opportunità di crescita e dialogo e anche questa volta si è creato da subito un clima che facilitava la discussione, hanno partecipato quattro coppie. Essendo proprio all’inizio o meglio dovendo ancora decidere se intraprendere il cammino dell’adozione – solo una coppia aveva già presentato domanda al tribunale – si è andati proprio all’origine della domanda e del desiderio di questo percorso.

Già durante il primo incontro – tema ‘Perchè sono qui?’ – sono emerse domande profonde: ‘l’adozione è gesto di gratuità o atteggiamento egoistico? Saremo in grado di educare questo figlio adottato? Nel percorso c’è così tanta attesa e poi magari non si ottiene l’idoneità, ma io voglio semplicemente fare da mamma! E se dopo il bambino ti dice: tu non sei mio padre?’.
Nella seconda serata – “conoscere i bambini e la loro origine’ – è stato subito chiaro che non ci si riferiva solo all’appartenenza famigliare o provenienza geografica, ma all’origine esistenziale, quella di ‘essere di un Altro’. Su questo argomento è stato importante l’intervento di una delle coppie che ha figli naturali, che ha reso evidente che anche per questi figli la percezione di fondo sia la stessa.

Durante il terzo incontro – ‘Conoscere le nostre risorse: cosa abbiamo da offrire’ – è emersa la testimonianza di Giuseppe: ha detto sì alla proposta di affido sine die della piccola Samantha. Nel racconto non ha evitato le aree di fatica ma ha testimoniato una gioia grande e una certezza molto bella nel rapporto tra lui e la moglie. Tutti siamo stati grati del dono di questa testimonianza.
Nell’ultima serata – ‘La scoperta del vero desiderio del nostro cuore’ – ciascuno ha risposto alla domanda: ‘Che cosa è cambiato in noi rispetto a quando ci siamo incontrati la prima volta? Siamo gli stessi?’. Ecco alcune risposte.

L.: ‘Questi incontri mi hanno aiutato a capire meglio questo desiderio, una disponibilità c’è e sono diversa più cosciente; è stata un’occasione di approfondimento anche tra me e mio marito”.
B.: ‘L’adozione può essere l’esperienza più bella del mondo’.
A.: ‘Mi sono accorto di essere già in cammino; ho visto frutti prima di tutto nel rapporto con mia moglie. La priorità non è avere il bambino ma essere serio con me stesso, essere un uomo ‘tutto di un pezzo’ di fronte a ciò che desidero. All’inizio avevo l’idea che l’adozione fosse solo una serie di preoccupazioni, ma guardando voi vedo che siete sereni e che questo è un cammino desiderabile’.
F. “Per la prima volta mi sono sentita nel posto giusto, ho fatto pace con me stessa. E’ normale avere dubbi ad esempio sulla salute del bambino, ma ho capito che vado benissimo così e poi nel percorso si vedrà. Il punto fondamentale è la coppia’.
R.: ‘Ho pensato al mio desiderio di paternità, ho ricevuto tanto e voglio restituire; è un percorso da fare insieme come coppia e con altri; mi ha fatto molto piacere vedere delle coppie che hanno raccontato la loro esperienza”.
E.: “Questi incontri mi hanno aiutato a scavare dentro di me e andare a fondo del perché voglio adottare, colmare il vuoto che ho dentro e poter aiutare a colmare il vuoto di un altro”.

Il minicorso si è chiuso con una bella pizza insieme e il desiderio che non finisca tutto qui e che il rapporto continui. Ma anche per me guidare questo minicorso è stato importante: è stato un tempo privilegiato con mio marito nel caos della quotidianità, mi sono ritrovata a guardare mia figlia in modo diverso e a non dare per scontato il fatto che lei ci sia e o che un altro bimbo o bimba arrivi presto.

Daniela