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Minicorso Adozione a Varese: com’è andata

adozione 3“Noi cerchiamo l’amore di una famiglia e quando lo troviamo siamo infinitamente grati di questo ai nostri genitori”. “L’unica cosa che un figlio chiede ai genitori è l’amore”. Queste due frasi sintetizzano l’intervento di Maxim, figlio adottivo, che conclude il minicorso che anche quest’anno abbiamo realizzato a Varese.

Da qualche anno invitiamo durante l’ultima serata un figlio adottivo, che racconta la sua esperienza e che aiuta tutti, coppie aspiranti adottive e coppie guida, a intravvedere con più chiarezza il bene rappresentato dall’esperienza dell’adozione. Di fatto è proprio su questo “bene per me” che le coppie si sono misurate durante tutto il percorso proposto, a partire dalle esperienze ascoltate e dal lavoro sulle “risorse” fatto in coppia prima e sistematizzato e giudicato poi da Daniela, fino al raccontarsi dell’ultima sera su “cosa ci portiamo a casa da questo corso”.

Una coppia ha apprezzato l’importanza dell’accompagnamento offerto dall’Associazione: “E’ un cammino che sviluppa il desiderio da cui sono partito; non ho trovato una risposta alle mie domande, ma ho cambiato la prospettiva con cui leggerle. Decido di affidarmi a un bene che intravvedo”. Un’altra ha colto la letizia delle famiglie che presentavano la loro esperienza, magari faticosa e difficile, ma dove prevaleva un bene.

“Ho capito che la maternità adottiva non è per riempire una mancanza, ma è una vocazione” -aggiunge un’altra persona. Allora essere genitori adottivi è un privilegio: per la coscienza che il figlio non è tuo, ma ti è affidato per accompagnarlo nella vita”. Un’altra coppia testimonia la libertà con cui adesso può guardare all’adozione: “Non devo rispondere a delle prestazioni: essere in un certo modo, avere certe qualità per poter essere una brava mamma adottiva, ma essere una madre capace di rispondere al desiderio di essere abbracciato”. Una coppia che ha già seguito dei corsi ci ringrazia perché qui ha trovato un’umanità e una vita che è un di più.

Insomma ognuno ha riconosciuto un punto di bene nella propria vita e, conclude Ambrogio, “Come associazione desideriamo farci compagnia per un passo più certo nel cammino futuro”.