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Le testimonianze del gruppo adozione di Rimini

È passato molto tempo dall’incontro del gruppo adozione che si è svolto a Rimini lo scorso 14 maggio, ma proponiamo lo stesso qualche stralcio, qualche appunto di resoconto. Quello che è emerso dalle frasi di chi c’era è troppo bello per non essere ricondiviso con tutti.

14.05 - rimini adozione

A cominciare dalla testimonianza di apertura, dove la nostra amica Cristina ci ha raccontato che a causa di un periodo molto difficile, appesantito anche da un episodio molto grave accaduto in famiglia, lei e il marito erano incerti sul proseguimento dell’affido. È stato il confronto con Adele che è emersa la domanda: “Vogliamo buttare tutto via? Ripartiamo valutando cosa è più impotante davvero” e ricominciando da un lavoro su loro stessi, non sul problema puntuale, i rapporti familiari sono rinati. Diceva ancora Cristina: “Questo lavoro assieme trasmette fiducia alla nostra esperienza di genitori, non ci fa avere più paura delle cadute. I problemi che a noi sembrano insormontabili piano piano vanno al loro posto. Siamo presi per mano per alzare lo sguardo”.

Un percorso che si riconduce a quello che in un’altra testimonianza portava Adriano a dire: “Un figlio accolto ti costringe a mettere a tema i tuoi desideri e le tue domande, solo così potrai abbracciare le sue”.

Discorso che poi prosegue nelle parole di Paolo: “Il passo dell’esperienza della famiglia è allenarsi a prestare attenzione e guardare l’altro come uno diverso da te e che in qualche modo ci comunica qualcosa. Questo porta a far sì che si passi dal fare il tifo per il bene dei nostri figli, al fare il tifo per i nostri figli”.

Tanti altri interventi sono seguiti, ma la cosa più importante è già emersa: queste esperienze mostrano uno stesso  percorso, una comunanza e sembrano parte di un unico discorso. “Vi conosco da poco” dice Barbara, “ma qui è come sentirsi a casa”. In fondo si tratta di questo: di imparare a vivere la propria casa e ad aprirla agli altri.

Famiglie per l’Accoglienza Emilia Romagna