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Affido familiare, “Il bambino ha bisogno di vivere un’appartenenza”

Sabato 11 novembre il terzo incontro del corso di orientamento e formazione all’affido familiare “Aprirsi all’accoglienza familiare: un’esperienza di bene per tutti” dal titolo “Il bambino, la famiglia affidataria e la famiglia di origine” ha avuto come protagonisti la dott.ssa Tiziana Ragni psicologa dell’Associazione Famiglie per l’Accoglienza e la Famiglia Ciaramicoli di Orciano.

Partendo dal significato antico e profondamente ricco della parola ‘affidare’ la dott.ssa Ragni ha descritto in modo dettagliato che cos’è l’affido dal punto di vista del bambino, della sua famiglia e di quella affidataria: “Esperienza di chi non potendo, per un tempo determinato o per sempre, provvedere a ciò che gli è caro, lo consegna alla cura, alla custodia, alla capacità di una persona di fiducia.

Affido è un incontro di persone e di bisogni, e questo può avvenire quando uno si mette di fronte all’altro guardandolo per quello che è: un bene per sé, una opportunità. Il bambino ha bisogno di essere pensato, di vivere un’esperienza di appartenenza, di sentire che qualcuno pensa a lui, base sicura a cui poter sempre ritornare. Bambino che, con tempi diversi da noi adulti e nonostante legami diversi, non va in confusione. E sa (o saprà nel tempo) utilizzare e mettere insieme ogni rapporto, ogni legame vissuto. Bambino che va aiutato a trovare il senso di ciò che accade con una apertura alla sua storia e famiglia. Questa famiglia d’origine vive un momento di fragilità con tutta la paura di perdere il proprio figlio, di tutti i giudizi e pregiudizi di altre persone, ma pur sempre il punto di riferimento del bambino, la memoria a cui può tornare, il luogo dove può riconoscersi”.

E infine la famiglia affidataria raccontata da Angela e Gilberto, famiglia mossa da un desiderio di aprirsi che diventa una domanda per sé, una scelta condivisa con i loro figli, che ha portato a mettere in discussione tutto ma anche a vivere una esperienza di ricchezza famigliare. Nell’affido si capisce chiaramente che i figli non sono nostri – nemmeno quelli naturali – e si evidenzia il desiderio che i figli accolti possano avere anche un ritorno in famiglia. L’affido inoltre necessita di un rapporto solido con il quarto soggetto protagonista di questo percorso che sono i servizi sociali.

Il prossimo, e ultimo incontro, di questo ciclo tematico:
“La rete tra famiglie e la rete sociale”

Istituto Donati a Fossombrone
sabato 2 dicembre
Ore 16.30

Testimonianze di:

  • Famiglie per l’Accoglienza
  • Comunità Papa Giovanni XXIII di Rimini
  • Valeria Beltutti assistente sociale Consultorio Area Vasta 1 Fano