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“Un percorso possibile in compagnia di altri che aiutano il giudizio”.

Lo scorso 22 settembre a Milano il ritrovo delle famiglie che si fanno compagnia nel cammino dell’adozione. Alcuni appunti sintetici (non rivisti dagli autori)

Alessandra: “Le vacanze estive hanno messo in gioco il rapporto con mia figlia adottata sino ad interrogarmi sulla sua origine: che dono è questa bambina? Ci sono stati momenti di fatica, ma la compagnia che viviamo, anche in Famiglie per l’Accoglienza, aiuta a riconoscere la grazia di questo dono, di questa maternità”.

Cristina: “Certe volte prevale un po’ di sconforto di fronte ai problemi dei figli che ormai sono ragazzi e sembra di non poter fronteggiare appieno le difficoltà. Il rettore del Liceo di mio figlio ha iniziato l’anno con una riflessione che ho fatta mia e che propongo a tutti. Il rettore ha detto: ‘Quando non ce la fate più di fronte alle fatiche e provocazioni che i vostri figli vi propongono in modo sfidante, andate in chiesa ed affidateli a Dio chiedendogli di prendersi lui cura di loro. Se sono figli tuoi – dite a Dio – prenditene cura anche tu’. Questo riconoscimento aiuta anche me ad accettare i miei limiti e la libertà di mio figlio”.

Paola: “Mi trovo in questa compagnia, Famiglie per l’Accoglienza, in modo strano perché vivo una grande sofferenza per la mancata maternità naturale, ma allo stesso tempo ho ascoltato ed incontrato qui persone che vivono questa stessa condizione con una letizia per me inconsueta e straordinaria”.

Beppe, prendendo spunto dalle parole di Paola: “Vivere questo cammino di adozione, non solo nelle sue fasi iniziali di esplorazione e prima conoscenza del percorso è possibile in compagnia di altri che aiutano il giudizio. Altrimenti si resta schiacciati dalle proprie inadeguatezze e fatiche. E la cosa diventa tantopiù evidente quando si diventa genitori adottivi”.