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“E’ bello stare a casa con mamma e papà”

Letizia di Parma racconta come all’inizio ha vissuto la situazione di chiusura e come ha potuto rialzare lo sguardo.

“Mi ha colpito molto sentire che alcuni hanno avuto il desiderio di cercarsi, fare collegamento con vari gruppetti, appena scattata la chiusura. Io, a differenza loro, ero molto arrabbiata perché, pur non lavorando nell’ambito sanitario, dovevo uscire  per andare a lavorare con il rischio di contrarre il coronavirus e portarlo a casa. Un sabato mattina, mio marito ed io, stavamo giocando sul lettone con nostro figlio e lui ad un certo punto, ci ha abbracciato e ha detto : “E’ bello stare a casa con mamma e papà”. Mi ha colpito tantissimo perché un bambino di 6 anni ha trovato il positivo di questa condizione.

Qualcosa è cambiato in me, questa circostanza chiede di andare all’essenza delle cose, senza troppi ricami. Collegarmi con i  miei amici anche solo per dire il rosario insieme, cosa per me preziosissima, leggere le omelie di don Carlo, la scuola di comunità, articoli che mi aiutano a giudicare quello che sta accadendo: sono tutte grazie. La paura c’è, non lo nego, ma la mia posizione è un po’ cambiata, è comunque un’apertura”.