News

Non siamo una famiglia perfetta, ma una famiglia in cammino. Incontro regionale Marche con Antonino e Gigliola di Rimini.

L’11 dicembre 2021 l’associazione Famiglie per l’Accoglienza delle Marche ha invitato Antonino e Gigliola , famiglia adottiva di Rimini, ad un incontro regionale on line dal titolo “Gratuità è amore al destino dell’altro e basta”.

Di fronte alla presenza di numerose persone intervenute all’evento, la coppia ha esordito con una prima provocazione: “ Non siamo una famiglia perfetta che sa tutto, né una famiglia sempre pronta, ma una famiglia in cammino con una certa dose di incoscienza, perché la coscienza di tutto ci farebbe tremare le gambe” e poi “ ci siamo sposati sapendo che non potevamo avere figli e con il tempo abbiamo capito che non bastava solo volersi bene ma eravamo fatti per accogliere, perché capivamo che la vita era più bella e vera quando ci si spendeva per gli altri. Diventare padri e madri per noi, quindi, era avere una disponibilità senza limiti all’inizio, fino a diventare bisogno adottivo nel tempo.”

“In questo bisogno genitoriale, avevamo comunque dato un limite nostro. Adottare un bambino che non avesse nessun tipo di handicap grave. La realtà ci ha superato, perché nel giro di pochi anni a nostro figlio è stato diagnosticato l’autismo. E’ stato un momento particolarmente difficile superato dall’incontro con gli amici di “Famiglie per l’Accoglienza” e “Gli amici di Giovanni” che ci hanno sostenuto ed aiutato a stare davanti ad un giudizio vero e cioè a guardare nostro figlio oltre al proprio limite, per il valore che rappresenta.”

“Dalla specificità di nostro figlio io e mia moglie impariamo moltissimo perché ci costringe ad un lavoro ed ad un cambiamento. Mio figlio è esattamente come me, anche con tutti i suoi limiti. Lui è l’essenza di come sono io, sempre alla ricerca di uno sguardo accogliente da cui poter ripartire. In questo lui è totalmente definito dal rapporto con noi, dal nostro sguardo di stima. E’ evidente che il suo valore non può nascere da una adeguatezza sua o a degli standard di qualità o a traguardi da raggiungere. Nostro figlio ci costringe ad amarlo senza possibilità di tornaconto e senza possibilità di appagamento per i traguardi raggiunti. Noi abbiamo lo sguardo sui piccoli passi che fa ma che per noi sono tutto. E questo sguardo va sempre riconquistato e messo al centro perché è facilissimo cadere. “

Il bellissimo incontro si conclude con una profonda osservazione di Antonino che è anche un punto di lavoro per tutte le famiglie che vogliono accogliere: “La questione, dice Antonino, è la domanda. E’ se mi aspetto una risposta che ho deciso io -“voglio un figlio sano”- oppure se mi aspetto una risposta: “Signore, rispondi al mio desiderio di bene”. Io volevo che il Signore rispondesse a questo mio desiderio di paternità, Lui mi ha risposto in questa forma, ed io non mi sento tradito da questa risposta.”

Paolo Marconi