News

Perchè aprirsi all’affido. Dal desiderio all’accoglienza.

Racconti dal corso di introduzione all’affido a Varese

Un dono e una ricchezza grande che si colgono in un percorso, in uno svelarsi progressivo della bellezza della vita familiare. Questo in sintesi è l’affido come lo hanno raccontato Marco Mazzi, ex presidente nazionale delle Famiglie per l’Accoglienza, e sua moglie Licia Lineri nel primo dei quattro appuntamenti del corso sull’affido familiare organizzati dalle Famiglie per l’Accoglienza di Varese.

L’affido è un dono, perché accogliere una persona porta con sé l’imprevisto e l’inatteso da guardare, con il silenzio e il rispetto che non si può non avere per chi, quasi sempre, ha alle spalle storie di sofferenza.

Una ricchezza perché l’accoglienza “è un’esperienza educativa prima di tutto per chi la fa”, come ha detto Marco ed è “una fortuna perché ti svela quanto sia bello appartenere”.

Ma occorre essere pronti e adeguati per accogliere in affido un figlio?

“Non si è mai pronti – ci hanno detto Marco e Licia – e non si è mai finito di sbagliare e di imparare. Però ci si accorge che si cammina… non si sa sempre a cosa si va incontro ma non ci si ferma perché si è mossi da un desiderio di felicità grande”. Pronti quindi nel senso di essere aperti, non dell’essere capaci. E generosi nel senso di essere disponibili ad andare oltre la nostra misura, non perchè si è in grado di colmare il bisogno dell’altro.

Il secondo incontro del Corso sull’affido è stato tenuto da Daniela Fumagalli, già giudice onorario del Tribunale per i minorenni di Milano, e dai coniugi Massimiliano e Paola Ferri. Un’esperienza complementare: da un lato di chi si è occupato di affido soprattutto dal punto di vista normativo, dall’altro di chi vive, sul campo, da anni, la fatica e la bellezza dell’affido stesso. Ne è uscito un mix di grande interesse grazie all’excursus sui cambiamenti legislativi che hanno contraddistinto l’affido negli anni e che ha testimoniato quanto, nonostante tutte le difficoltà, comprese quelle che i coniugi Ferri hanno raccontato con naturalezza e il sorriso sulle labbra, il legislatore voglia favorire lo sviluppo di questo istituto. Che certo non è finito, anche perché ce n’è ancora un gran bisogno.