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Marko, un amico ritrovato

Negli anni ’90, dopo il primo conflitto nella ex Jugoslavia, molte famiglie di etnia croata sono state scacciate dalle terre in cui vivevano. Anche la famiglia di Marko, fuggita dalla Bosnia, era approdata a Zagabria alla ricerca di un luogo più sicuro. La Caritas aveva allora attivato delle adozioni a distanza, e la mia famiglia aveva seguito due ragazzi diversi.

Abbiamo poi deciso, con mia moglie, di andare a vedere come stavano le cose sul posto. La famiglia di Marko, che allora aveva 13 anni, era in una situazione grave; abitavano in una cantina seminterrata e spesso allagata. Li abbiamo sostenuti per svariati anni.

Quando venne il momento della Cresima mi chiese di essere il suo padrino, io andai volentieri. L’anno dopo, venne lui in Italia a casa nostra. Ogni anno cercavamo di vederci in qualche modo, una volta a Medjugorje, esperienza molto forte per entrambi, un’altra volta a Venezia e così via: si erano instaurati un affetto e una stima reciproca che non sono mai venuti meno.  Col passare degli anni Marko ha finito le superiori e pure l’università, laureandosi in economia e commercio.  È proprio bello vedere quanti frutti ha dato il nostro piccolo aiuto!

Ora Marko ha 38 anni, sposato con due figli meravigliosi, si è trasferito in Baviera e lì è riuscito ad acquistare e sistemare la sua casa.  Sto cercando di metterlo in contatto con alcuni amici tedeschi, perchè anche la sua fede sia sostenuta e accompagnata: un punto fondamentale e spesso critico per lui come per ognuno di noi!

Luca (Carasco)