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Immagine di copertina delle dispensa 89

Le nostre dispense

Sono disponibili – presso la segreteria nazionale e le sedi locali dell’associazione – le ultime dispense realizzate. Di seguito un breve presentazione.

 

Dispensa 88L’originalità di un’opera

Guidato dal presidente Luca Sommacal e arricchito dagli interventi dei presenti, il dialogo con don Emmanuele Silanos, sacerdote della fraternità di San Carlo Borromeo e con Andrea Dellabianca, presidente nazionale della Compagnia delle Opere è un approfondimento dell’origine e delle ragioni dell’essere ‘’opera’’ della nostra Associazione, di come siamo da essa richiamati sia al nostro cammino vocazionale sia alla collaborazione con altre opere.

«È tutto vero quel che dicevate: ‘’l’opera delle nostre famiglie nasce dal nostro coraggio, dalla nostra creatività, dal nostro desiderio’’. Ma ultimamente c’è qualcosa, c’è un fattore in più che costruisce innanzitutto me. (…) Ecco l’Opera è opera di un Altro, è davvero Opus Dei. È qualcosa che mostra chiaramente che è proprio di Dio operare, è proprio di Dio incidere dentro la realtà.» (don Emanuele Silanos)

«Vedere qualcuno che preferisce fare un passo insieme ad un altro perché è interessato a percorrere la strada con lui, perché il farlo con lui afferma un valore di novità nel mondo, colpisce sia livello istituzionale che civile, compresi i miei amici di Confindustria che, pur essendo molto più bravi di me nel progettare servizi per enti e associazioni, sono stupiti dal rapporto che abbiamo con le persone. Mi dicono: ‘’Per voi le persone sono attori così fondamentali, le prendete così sul serio da riuscire a metterle insieme. Noi questo non riusciamo a farlo’’. A mio parere è questa, perciò, la novità che dobbiamo continuare a sostenere.» (Andrea Dellabianca)

 

Dispensa 89 – Educare oggi: è ancora possibile incontrare le domande dei ragazzi?

Il dialogo con la dott.ssa Luisa Leoni Bassani, neuropsichiatra infantile, è ricco di spunti e provocazioni: chi può stare davanti ad un ragazzo che sta crescendo?  Se gli adulti si sentono incapaci, incompetenti, qual è l’alternativa? Lasciarli soli?

«C’è bisogno di un rapporto personale in cui l’adulto si compromette e rischia; un adulto che non ha la certezza di sapere già qual è il bene del ragazzo secondo il proprio progetto, ma che cerca con lui – ascoltando, dialogando – di capire dove l’altro vuole andare; se riesce a capirlo, a capire chi è l’altro, tenta di essere accogliente a trecentosessanta gradi, cioè tenta di aiutarlo a capire cosa sta cercando, qual è il bene che ricerca, e qual è la strada che porta o non porta, a  quel bene.

Quindi, il rischio che tu, adulto, ti assumi è guardare fino in fondo cosa è bene e cosa non è bene per te e non aver timore di parlare, talvolta anche in maniera esplicita. È la proposta di un cammino.»  (Luisa Leoni Bassani)