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Famiglie delle Marche: una bella giornata di convivenza ad Ascoli Piceno

Lo scorso 29 giugno, a conclusione dell’anno sociale, l’associazione ha proposto a tutte le proprie famiglie e a quelle degli amici una giornata di convivenza sostenuta da una reciproca testimonianza. Quest’anno l’incontro ha avuto luogo ad Ascoli Piceno, dove due famiglie socie hanno fatto gli onori di casa in una cornice di bellezza.

convivenza

“Una sorpresa che muove” era il tema su cui l’associazione ha lavorato quest’anno.  Ad Ascoli Piceno è accaduto proprio questo: vedere come ognuno di noi era lì per una sorpresa accaduta durante l’anno e riaccaduta anche in quella domenica d’incontro.

Dopo la Santa Messa le famiglie hanno pranzato insieme, poi alcune famiglie hanno visitato la bellissima città di Ascoli Piceno, guidati da alcuni ragazzi delle scuole superiori. La giornata è iniziata con la testimonianza di Antonino e Gigliola di Rimini e di Paolo e Luciana di Cesena. E’ stata la descrizione di un “sì” continuo davanti alle circostanze che la vita ha posto, per custodire quel dono che la vita dava e che non è opera nostra. E di un cambiamento dello sguardo anche sul bambino adottato con tutte le sua difficoltà e la sua condizione: una strada e una storia iniziate per custodirlo come dono di Dio.

Una mamma affidataria ha scritto, rievocando la giornata: “Arrivati sul posto, bellissimo tra l’altro, poter rivedere i volti ancora più belli degli amici contenti di vederci: questo è stato sorprendente. Poi parlare con un’amica e scoprire che la sua fatica è la stessa che facciamo con i nostri genitori anziani o con il ragazzo che abbiamo in affido: rinunciare un po’ a noi per soddisfare le loro esigenze perché abbiamo la stessa certezza di bene. Dicevano gli amici di Rimini:‘prendere in casa il loro papà è stato come adottare un figlio”.

E poi la commozione di fronte al miracolo dell’accoglienza: “Ma la cosa che non riesco a togliermi di dosso, per cui ancora oggi mentre lo raccontavo alla mia collega di lavoro mi sono spuntate le lacrime, è stato l’ingresso della nostra amica e di suo marito con il piccolo che è arrivato a casa loro a 9 giorni di vita: quelle manine protese verso una mamma e un papà raggianti come se fosse il loro primo figlio!”.

La giornata ha portato la testimonianza di una socialità nuova nata dalla quotidianità della vita e dall’esperienza dell’accoglienza, che “se è bene per me lo può essere per tutti”. Ricca di testimonianze l’assemblea, sul tema: “La realtà si pone, imparare da ciò che accade: la storia di un anno”. Ha colpito tre le altre una famiglia affidataria, venuta per la prima volta per conoscere l’associazione, che per arrivare ad Ascoli Piceno ha percorso 250 km.