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Due doni per noi: una casa e la preghiera

Si è svolto il 29 luglio presso l’oratorio di Gazzada (Varese) un momento conviviale a cui hanno partecipato anche le famiglie che accolgono i ragazzi ucraini: otto, in questo gruppo. I ragazzi sembrano bene inseriti e per loro ritrovarsi tutti insieme è stato un momento positivo e divertente per i giochi e la compagnia che hanno vissuto. In quest’atmosfera cordiale e spensierata, dopo la cena, c’è stato l’incontro con Patrizia, una nuova amica che con commozione ha raccontato la sua esperienza.

IMG_0239_01Dopo averci ringraziato per la testimonianza dell’accoglienza che viviamo, ci ha comunicato che tra breve entrerà nel convento delle Suore Benedettine di Gallarate: come gesto di ringraziamento al Signore, Patrizia ha voluto donare alla nostra associazione la casa di famiglia nei pressi di Santa Maria di Leuca, perché possa continuare ad essere un luogo di incontro, accoglienza e amicizia, così come era stata vissuta dai suoi genitori.

“Questo dono è un segno ulteriore della misericordia di Dio verso di noi – sottolinea Ambrogio –  e ci riempie di gratitudine e di gioia. Raccontaci come nella tua vita hai visto la misericordia del Signore!”.

Patrizia: “È un percorso che avrei dovuto intraprendere tanti anni fa, perché da tantissimi anni mi sono sentita chiamata, ma non ho avuto il coraggio di confidare nella misericordia di Dio. Sicuramente se avessi risposto subito, la strada dei miei genitori sarebbe stata comunque protetta e guidata da Dio (io sono figlia unica). Ma non mi sono fidata completamente, sentivo in modo molto forte la responsabilità nei confronti dei miei genitori e ho procrastinato la mia decisione, ma mi sono resa anche conto che Dio non mi ha voltato le spalle, anzi tutt’altro… Credo che l’amore e la tenerezza di Dio per ciascuno di noi lavorino continuamente e voi siete per me un po’ come il ricordo dei miei genitori, pronti a donarsi.”

IMG_0248_01 Dopo queste parole è nato spontaneo un applauso da parte di tutti, molto colpiti dalla vita di Patrizia e dalla sua docilità ad abbandonarsi “a Gesù, perché non voglio essere più io al centro, ma che ci sia Lui. Adesso abbiamo una certezza in più nel nostro cammino: che accompagnerai con la tua preghiera la nostra esperienza di famiglie e sarai presente tra di noi con questo dono prezioso. Ti ringraziamo per questo e ti verremo a trovare!” conclude, commosso, Ambrogio.