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Capodanno 2016/2017: da una convivenza desiderata, il paradigma della vita quotidiana

Tutto parte dal desiderio di timg_6121re mamme di passare due o tre giorni insieme per il Capodanno. Ma la casa non si trova. Si sguinzagliano allora gli amici e dopo una lunga ricerca, quando ormai si pensava di non trovare più niente, si trova addirittura un ex albergo con 12 stanze con bagno, in autogestione. A qualcuno sembra un segno del destino, a qualcuno sembra una cosa troppo grande.

Si decide però di seguire questa provocazione e ne nasce quindi una bellissima vacanza con 8 famiglie di Rovereto, Trento e Padova, 35 persone di cui 10 bambini/ ragazzi accolti. Ad ognuno e’  chiesto di essere protagonista, di costruire insieme questa mini vacanza, di portare lì desiderio e le passioni. Ne nasce una cosa splendida: una gita al Parco Naturale a vedere i cervi, un laboratorio di biscotti, un’altro degli smalti , il pattinaggio sul ghiaccio, all’ incontro con Valentina e Giacomo, canti, pranzi e cene luculliane. Ognuno prepara quello che gli piace, dentro un ordine condiviso. Giorgio, 60 anni, entra in cucina e si commuove :12 persone che lavorano umili e felici senza pestarsi i piedi, già questo a volte ha del miracoloso! All’ultimo dell’anno si uniscono tre famiglie desiderose di poter condividere almeno quel giorno lì. Dal desiderio semplice, ma preso sul serio, dallo stare a quello che c’è, dal raccogliere le provocazioni della vita, come l’accoglienza ci insegna, ne  e’ nata una vacanza semplice ma che ha scaldato il cuore a molti. Roberta

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