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Le presentazioni de Il miracolo dell’ospitalità in Sicilia

Giugno 2017: il libro riletto attraverso varie testimonianze in tre città siciliane.
Ecco il racconto di Marco Mazzi.

Qualche settimana fa si sono svolti tre momenti di presentazione de Il miracolo dell’ospitalità a Catania, Ragusa e Messina. Tre appuntamenti segnati dalle storie raccontate, che documentano l’ attualità delle parole che don Giussani ci ha rivolto. “La vostra è un’esperienza e un’amicizia”. “E’ una povertà, l’accoglienza, non ha niente da salvare prima, cioè non fa alcun calcolo”. E ancora: “L’accoglienza è una obbedienza, una totalità di disponibilità di fronte a una totalità di presenza”.

Parole che riecheggiano vive e intense, capaci di generare incontri veri che ci cambiano. Anche a Ragusa. Un giornalista ha detto: “Questo libro è una dichiarazione d’amore, di uno che dice ‘Grazie che esistete’, e valorizza tutto, anche un gesto di condivisione fatto senza rendersene conto”. E di gesti così questa terra è piena, anche in questi tempi sfidati dagli sbarchi dei migranti che tanti cercano di guardare ad uno ad uno.

Silvia lavora come psicologa in un centro di prima accoglienza: “Queste parole aiutano a non essere schiacciati, bisogna perdonare e aiutarli a perdonare tute le sofferenze che portano; bisogna guardarli ad uno ad uno”.

Anna si è coinvolta a Messina, nella presentazione della mostra sui migranti del Meeting dello scorso anno, insieme ad alcuni immigrati che, dal vivo delle loro storie, ne hanno detto tutta la verità. Anche il ministro Alfano ne è stato colpito. Uno di loro era particolarmente attento, non perdeva una parola, era ancora minorenne; perché non cominciare ad accompagnarlo, semplicemente invitandolo a cena? Poi il legame cresce con tutta la famiglia di Anna, ora si stanno preparando i passi per un affido residenziale. ”L’ospitalità è un miracolo, porta l’evidenza di qualcosa più grande dei nostri gesti e anche della nostra generosità. Uno estraneo che diventa come un figlio”.

Come a Catania dove, tra le tante esperienze, due genitori hanno raccontato dell’affido di una bambina che poi si è gravemente ammalata, delle notti a vegliarla in ospedale, dell’esperienza di un “amore gratuito in cui l’estraneità è vinta all’origine, e uno si trova cambiato, ad abbracciare i bambini e le mamme del reparto, perché amare rende liberi”.

Il miracolo dell’ospitalità continua, e si allarga…

Marco Mazzi