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Editoriale: Chi è al centro dell’accoglienza

L’editoriale del presidente di Famiglie per l’Accoglienza Marco Mazzi per la Lettera Periodica 102

Nel libro “Il miracolo dell’ospitalità”, che contiene i dialoghi di mons. Giussani con le famiglie dell’Associazione, presentato in questi mesi in diverse città, è scritto: “L’accoglienza e la condivisione sono l’unica modalità di un rapporto umanamente degno, perché solo in esse la persona è esattamente persona, vale a dire rapporto con l’Infinito (…). L’ itinerario attraverso cui la condivisione avviene può essere qualsiasi, ma il punto d’arrivo obbligato è la persona”.

Al centro, quindi, è la persona. Al centro di uno sguardo commosso e grato, valorizzatore, perché riverbero fragile ma vero del Creatore. Al centro di un abbraccio che sostiene e corregge, di una quotidianità che non si abitua e non cede all’apparenza, di una prossimità e di un amore che darebbe la vita.

Al centro anche noi, che partecipiamo a questa avventura e partecipandovi la riceviamo: ne siamo noi stessi oggetto, nel tempo, nelle circostanze, in un’amicizia e in un lavoro. La persona nostra e la persona di chi accogliamo superano le distanze, l’estraneità, camminano insieme e cambiano. Dicevano due amici che hanno accolto in affido preadottivo un bambino con handicap: “A un certo punto ci siamo trovati scelti da lui, scelti dentro una vocazione, scelti perché l’attrattiva è stata più grande della dedizione e uno, guardando indietro, vede il dipanarsi di una strada. Anche nei momenti più bui e faticosi ci ha sostenuto quello che dice il Vangelo, ‘Voi vi rattristerete, ma la vostra tristezza si muterà in gioia’. Che gioia oggi vedere che un’altra misura è entrata nella nostra famiglia, vedere il bene che questo bimbo ci vuole e che vuole alla realtà. Non è più il tempo del calcolo di quello che ti puoi aspettare; ci troviamo aperti e trascinati dalla sua curiosità in ogni cosa che fa”.

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