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I figli? Un regalo tutto da scoprire.

Si è concluso con venerdì 23 marzo il minicorso adozione a Udine. Quattro incontri ricchi di testimonianze di accoglienza che, lungi dal presentare solo la parte positiva dell’esperienza dell’adozione, hanno lasciato trasparire anche le fatiche ma dentro un cammino lieto perchè sostenuto  e continuamente rigenerato dentro una profonda amicizia.

“Siamo partiti dal desiderio di diventare genitori” , raccontano S.e C. al primo incontro. “Ci siamo resi conto che il nostro matrimonio veniva prima di tutto e poter avere un figlio era comunque un dono e non un diritto. Si è fatta strada l’idea dell’adozione perchè abbiamo conosciuto famiglie adottive. Le abbiamo frequentate per approfondire e capire se l’adozione poteva essere una strada per noi. Quella che sembrava un’avversità o una sfortuna si stava trasformando in una occasione straordinaria ricca in umanità che ci ha aperto un mondo nuovo.

Nell’Associazione si parla di accoglienza non come dovere moralistico, ma come di un lavoro che coinvolge me innanzitutto. Implica un lavoro personale di presa di coscienza che siamo amati e solo grazie a questa coscienza possiamo anche noi abbracciare, accogliere, condividere. La nostra vita non è mai stata semplice, ma io e mio marito ci guardiamo e diciamo che il fatto di avere un’esperienza di genitori così impegnativa  ci tiene continuamente in movimento  e ci obbliga a vivere con intensità e con profondo rispetto il rapporto con i nostri figli, senza alcuna pretesa”.

S.ed E. al secondo incontro: ” ‘Perchè avete scelto noi, proprio noi?’ chiedono le tre sorelline arrivate dal Sud America un paio d’anni fa. E sfrecciando in bici gridano: ‘Papi, avete fatto proprio bene ad adottarci!’. Ma anche, in momenti caldi, quando emerge la sfida: ‘Tu non puoi farmi fare questa cosa, perchè non sei la mia vera mamma!’. la piccola interviene: ‘Lascia stare, tanto ormai ci hanno adottate!’.
E’ spettacolare come un bambino che viene da una situazione di povertà e privazioni, quando incontra un luogo affettivo fa dei grandi passi e ha uno sviluppo sorprendente.

“Mi sono resa conto che i miei genitori adottivi mi hanno amata tantissimo”: chi racconta è Giusi, adottata e anche mamma adottiva. Ha raccolto la sua straordinaria storia in un libro: Amata da sempre. Sono cresciuta con tante certezze, certa che sono stata voluta bene, e questo mi ha aiutato a superare le difficoltà. “Nella strada ardua e straordinariamente bella di genitori  che io e Alberto stiamo percorrendo, ci auguriamo che anche i nostri figli possano trarre speranza e letizia dal bene infinito che ci è stato misteriosamente donato. Ogni giorno è una sorpresa; le fatiche non ci sono risparmiate ma la consapevolezza di avere una storia speciale ci aiuta a non dare nulla per scontato e a ringraziare, quando ne abbiamo la lucidità, per tutto quanto abbiamo ricevuto.”

“Nell’adozione”, dice C. all’ultimo incontro, “ti viene affidata una persona da far crescere, una persona che è totalmente diversa da te. Noi scopriamo pian piano i suoi talenti, è come aprire un pacchetto regalo, togli il nastro, togli la carta, apri la scatola…vai sempre più al cuore. Accompagnando i nostri figli anche noi cresciamo. Il guadagno grande è fidarsi delle circostanze: chi bussa alla tua porta è colui che è destinato a te. Guardare e accogliere i limiti anche fisici dei nostri figli ci ha insegnato a guardare con tenerezza anche i nostri limiti. Il lavoro è sul rapporto che si costruisce: si diventa grandi insieme”.