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Lasciarsi commuovere dalla presenza dell’altro

Nell’ambito dell’Happening 2018, Famiglie per Accoglienza ha proposto la testimonianza di Silvia e Sante Pagnin dal titolo: “La possibile unità in famiglia: ripartire da uno sguardo che libera”. Il racconto nelle parole di Angela.

La testimonianza di Silvia e Sante Pagnin è stata per me un vero regalo, perché ha aperto qualche bella domanda sulla mia vita. La prima è il desiderio di avere, nel guardare me stessa, la libertà che avevano loro nel raccontarsi senza censurare nulla, nemmeno i limiti e debolezze, anzi, spesso partendo proprio da quelli! E tale libertà era unita all’umiltà di chi ha vissuto qualcosa di importante e prova a condividerlo, sperando possa servire. Dal loro racconto, mi pare di aver capito che una posizione così sia possibile quando si riconosce un grande Amore su di sé: anche io ne ho fatto esperienza, quindi il primo punto – aperto! – è ripartire da lì (e non dai miei pensieri!).

La seconda questione parte dal desiderio di voler bene al marito e ai figli, che Silvia descriveva suo e che io ho immediatamente ritrovato in me, assieme alla frustrazione di non esserne capace! Che stupore sentirle raccontare come ha capito che non si tratta di essere in grado ma di lasciarsi commuovere dalla presenza dell’altro. E’ vero, quando invece di bloccarmi sul mio limite, mi fermo e guardo in faccia i miei figli cambia tutto, magari per un istante, però cambia.

Un’altra provocazione per me è stata sentirmi dire che partendo dal desiderio di poter dire ai figli e al marito che la vita è bella, Silvia ha iniziato a domandare che lo fosse! Di nuovo: non un mio sforzo, ma un’attesa. Infine, la sfida affascinante che loro hanno ripreso a verificare per sé e quindi riproposto a tutti, è di vedere se la promessa di felicità che sta all’inizio della vocazione di ciascuno (es. matrimonio) sia vera adesso, non un’illusione o qualcosa di cui rimane solo la nostalgia del passato. Ecco, la loro testimonianza ha riacceso in me la domanda di compimento dentro la mia, quotidiana, vocazione.

Angela