News

“Testimoni nascosti che generano attorno a loro sempre un popolo di persone commosse e cambiate”

Domenica 23 giugno 2019 le famiglie di Famiglie per l’Accoglienza di Padova si sono ritrovate per la giornata di convivenza di fine anno.  Il gesto è stato concepito in maniera quanto mai semplice: un pranzo al sacco con barbecue sui Colli Euganei presso il Passo Fiorine, in località Teolo. Hanno partecipato un folto gruppo di famiglie, molte giovani con bambini e qualche ospite occasionale (amici o parenti, italiani o non, ospiti nel periodo delle vacanze).

Complice la giornata di sole, la bellezza del luogo – da alcuni anni attrezzato  per grigliate collettive, e con la possibilità di trovare un po’ di ombra ristoratrice –  e la condivisione del cibo che ciascuno aveva portato, la convivenza è risultata estremamente gradevole. Per i  bambini l’occasione di giocare insieme e per gli adulti un momento di amicizia fatto, oltre che dal mangiare insieme, da “quattro chiacchiere”- in questo caso mai banali – mettendo in comune le novità accadute nell’ultimo periodo nella vita personale di ciascuno.

Certo, c’è voluto il sacrificio, da parte di qualcuno, di una precoce alzata mattutina per andare a conquistare le griglie – molto contese nei week end primaverili ed estivi – e preparare le braci, in modo che la grigliata fosse pronta più o meno per mezzogiorno. Questo gesto per gli altri è stato lietamente offerto, una ulteriore testimonianza di amicizia e dedizione all’Associazione.

Dopo il pranzo, Silvia, ha rilanciato una domanda a tutti : “Cosa abbiamo scoperto quest’anno? Che esperienza abbiamo fatto guardando le nostre famiglie?”. Poi ha brevemente richiamato il tema che ha fatto da filo conduttore dell’anno, “Gratuitamente avete ricevuto gratuitamente date!”, leggendo questo brano dell’editoriale dell’ultima Lettera periodica: “Ci piace pensare alla famiglia come luogo di gratuità dentro la società, in cui ci sono persone che danno la vita per l’altro, figlio, marito, padre o estraneo che sia. Una presenza nella pazienza, dove il nostro primo compito è vivere e là essere noi stessi dove siamo, non come progetto, ma come commozione e gratitudine. Una presenza anche nel nascondimento di tanti che danno la vita nelle proprie case, accanto ai propri cari ammalati, o che restano fedeli alla loro storia coniugale anche quando è spezzata, o che accettano di portare a termine gravidanze problematiche, o che ci hanno mostrato una certezza piena di umanità anche di fronte alla malattia e alla morte. Testimoni nascosti che generano attorno a loro sempre un popolo di persone commosse e cambiate. «Dio ha affidato alla famiglia il progetto di rendere “domestico” il mondo affinché tutti giungano a sentire ogni essere umano come un fratello» (Amoris Laetitia, n. 183) Così ci ha insegnato Papa Francesco. La gratuità all’opera ne è una strada preziosa”.

Alla fine del breve momento di riflessione, la giornata di festa si è conclusa cantando insieme, con l’accompagnamento alla chitarra, le canzoni intonate da due giovanissimi che hanno voluto proporre – quasi a contrappunto delle solite canzoni tradizionali proposte dagli adulti in tante occasioni – qualche pezzo più recente e più corrispondente ai loro sentimenti insegnando a tutti un brano dei “pinguini tattici nucleari”. Tutti hanno partecipato al canto, con le inevitabili stonature o storpiature, ma comunque con piacere, concludendo con uno dei più maturi del gruppo (già nonno) che ha cantato per tutti Guccini. Dai 18 anni ai 60, è stato come il respiro della grazia del Signore dentro una parabola del tempo che è diventata un abbraccio a tutti noi presenti!

Si è colto, ancora una volta, come questi momenti di incontro siano preziosi, con il gusto che offrono dell’amicizia e di una compagnia guidata e accogliente, per vivere il senso di appartenenza a una comunità. Opportunità che sono segno di un comunione che colloca in un’orizzonte più grande le fatiche e i sacrifici quotidiani,  e che fa tornare a casa incoraggiati a vivere il quotidiano come grazia.