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Un mattino pieno di sole: un nuovo inizio

Domenica 2 ottobre si è svolta a Lugo la giornata di inizio d’anno dell’Emilia-Romagna. Il racconto di Roberta.

Domenica alle 14:00 partiamo da Reggio Emilia per andare a Lugo di Romagna: siamo io, mio marito, nostro figlio Mauro e nostro figlio in affido Ryan. Lo avevamo in programma, certo, ma molte cose non potevano essere date per scontate: il desiderio di fare qualcosa insieme, il fatto di spostarsi di 140 chilometri, la decisione di stare con altre persone che non conosci… Il viaggio è stato accompagnato dal sole tenue e chiaro che illuminava l’autostrada e il paesaggio circostante. Un annuncio: la bellezza che avremmo incontrato dopo nei volti delle famiglie che stavamo incontrando.

La prima cosa che mi ha colpito della giornata è stata l’attenzione nella scelta di un luogo accogliente e spazioso che potesse ospitare la riunione, ma anche permettere ai ragazzi grandi e piccoli di giocare: il grande parcheggio della Collegiata, ad esempio,  ha conquistato mio marito, terrorizzato all’idea di lasciate l’auto “in mezzo alla strada”!

Poi timidamente ci affacciamo al salone, alla spicciolata, Mirco incontra qualche volto amico e si ferma, io arrivo un po’ dopo… e cerco lui per sentirmi un po’ più a mio agio… ma incontro Carlo, che mi accoglie a braccia aperte e mi fa andare un po più avanti nel salone dicendo: ”Vieni, Paolo ha chiesto di te, ti stavamo aspettando!” Poi con molta calma Paolo mi abbraccia senza temere la mia ritrosia. Questo gesto semplice e inaspettato ha detto tutto: mi sei cara perché con te condivido non necessariamente il tempo della mia quotidianità ma il senso della vita e del sacrificio che compio ogni giorno, per essere qui, per essere fedele al mio sposo, per guardare con fiducia ai figli, ….

Non lo dico sentimentalmente, Paolo non è mio amico perché abbiamo età, interessi o ambienti che condividiamo, ma solo ed esclusivamente perché attraverso le Famiglie per l’Accoglienza ci siamo incontrati e abbiamo condiviso una comune apertura ad accogliere, che significa anche cedere, rinunciare, allargare e arretrare… per un bene a te e a chi incontri per via.

Poi il pomeriggio ha preso vita: due testimonianze (una di Carlo, una mia e una di Paolo), che hanno detto di come l’associazione sia viva e presente in varie parti della regione, la presentazione di alcuni strumenti utili a un aiuto (dalle pubblicazioni al tesseramento), la festa con aperitivo “romagnolo” e canti.

Mi sono trovata grata di essere lì, circondata da persone sconosciute ma in fondo care e da bambini e ragazzi che giocavano e ridevano insieme. Il tempo è volato e siamo rientrati a casa con una certezza: non siamo soli.

Il viaggio di ritorno è stato un po’ più impegnativo, perché il traffico era molto ed era ormai buio, ma la vitalità e la gioia delle persone che abbiamo incontrato ha accompagnato il nostro rientro a casa.

La mia impressione è stata quella di un mattino pieno di sole: un nuovo inizio.