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Convivenza di fine anno sociale delle famiglie adottive di Bergamo: il racconto di Catia

Catia racconta il weekend di convivenza del gruppo delle famiglie adottive di Bergamo in Val Seriana, presso Cà Rosei di Novazza.

Questi due giorni insieme alle altre famiglie e la possibilità di scrivere sono stati un momento di bilancio e di riflessione. E’ un immenso piacere descrivere e raccontare queste due giornate, per diversi motivi: fin dagli inizi, dall’idea di adozione, all’attesa, all’accoglienza ed alla vita insieme con nostro figlio e nelle diverse occasioni di incontro, ho sempre riflettuto sull’importanza che ha avuto e che ha tuttora far parte di Famiglie per l’Accoglienza. In tutti, ma proprio tutti questi passaggi, io e mio marito ci siamo sentiti supportati ed accompagnati dall’Associazione ed è arrivato il momento di riconoscerlo. Sabato 17 e Domenica 18 giugno sono state due giornate intense di attività e dense di condivis ione;ottima l’organizzazione, bellissimi ed incantevoli i posti, calorosa l’ospitalità a Cà Rosei della signora Anna Serena e di suo fratello Amedeo .

Sabato, dopo l’arrivo e la sistemazione nelle stanze assegnate, si è svolta una passeggiata da Novazza fino alla chiesa di San Michele Arcangelo nella frazione Colarete del comune di Valgoglio. La bellissima chiesa conserva affreschi del XV e XVI sec. di notevole valore artistico, illustrati dalla nostra guida d’eccezione, la signora Anna Serena, una donna che è un esempio di passione e dedizione per il proprio territorio.  Al ritorno dalla passeggiata, abbiamo pranzato nella grande sala del Cà Rosei, dove i nostri meravigliosi bambini hanno servito un pranzo fatto a base di pasta con il sugo di pomodoro e polpette sapientemente preparate dai papà sempre con la loro collaborazione. Il pranzo è stato un bel momento di convivialità, condivisione e confronto.

Nel pomeriggio si è svolto un laboratorio creativo, dove i bambini hanno colorato diversi pezzi di un cuore- puzzle di legno. Ogni bambino ha dipinto il suo pezzettino e lo ha incastrato con quello degli altri. Questo momento è stato uno dei più importanti, perché ognuno di loro con le proprie diversità e sfumature ha portato il proprio contributo. A volte è proprio dai piccoli gesti e dalle piccole cose che nascono le grandi occasioni. Il laboratorio è proseguito con il coinvolgimento delle mamme per la realizzazione di cuori in legno sui quali ogni bambino ha riportato l’emozione che provava in quel momento. Un piccolo gruppo, invece, si è diretto verso il vicino campo da calcio mentre alcuni papà preparavano la grigliata per la sera. Altro momento, questo, di grande convivialità, condivisione ed allegria. Al termine, le famiglie sono andate a dormire con il desiderio di rivedersi la mattina seguente.

La mattina della Domenica, dopo una serena e rigenerante dormita, le famiglie si sono reincontrate per la colazione e la S. Messa. In tarda mattinata, alla comitiva si sono aggiunte altre famiglie per la passeggiata al laghetto e al vicino parco. Il pranzo si è svolto nel pieno rispetto della tradizione Bergamasca, casoncelli (freschi e artigianali preparati dalle sapienti ed esperte mani della zia di Anna Serena), polenta, taglieri di salumi e formaggi, squisite torte preparate dalle mamme. L’ultimo momento della giornata è stato emozionante perché le famiglie ed in particolare i bambini non volevano proprio che finisse questa vacanza.

Concludo questo piccolo resoconto proprio con la metafora del “Pezzettino”; i nostri bambini hanno costruito un unico cuore fatto di tanti pezzi. C’è un racconto di Leo Lionni, edito da Babalibri, che ha letto mio figlio K. l’estate scorsa e cominciava proprio così: “Il suo nome era Pezzettino. Tutti i suoi amici erano grandi e coraggiosi e facevano cose meravigliose. Lui invece era piccolo e di sicuro era un pezzetto di qualcuno, pensava, un pezzetto mancante. Molto spesso si chiedeva di chi fosse il Pezzettino e un bel giorno deciso di scoprirlo”. Ecco! Quel giorno, forse, per nostro figlio è tutti i giorni ed è in questo cammino che si costruiscono l’identità, l’appartenenza, la fiducia, l’autonomia e lo sperimentare la vita.

Catia