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Un anticipo di paradiso

I racconti di due fratelli affidatari, oggi con le loro rispettive famiglie, alla giornata di inizio anno dell’associazione in Trentino Alto Adige

La giornata di domenica 15 ottobre ha rappresentato, un’altra volta, occasione per imbatterci in persone che nelle difficoltà di ogni giorno, coi problemi quotidiani che ogni famiglia vive, hanno raccolto la sfida più grande: accogliere. Famiglie per l’accoglienza è questo, sguardi concreti e tanti volti amici che per me e mia moglie Erica è sempre forte provocazione. Accogliere, come testimoniato da Andrea e Elena è anche sopportare il dolore di un distacco, giudicarlo e confrontarsi con le persone più care in un percorso di fede. Abbiamo deciso di iscriverci entrambi e sostenere l’associazione che è continuo richiamo a questa Fede, non priva di sofferenza e difficoltà, ma sostenuta dalla certezza di un abbraccio più Grande.
Giovanni

Pellegrinaggio di inizio anno di famiglie per l’accoglienza: nonni, genitori e figli in cammino per consegnare a Maria le fatiche, le preoccupazioni quotidiane e lo sconcerto per le notizie della guerra. I passi segnano il ritmo della preghiera, i canti fanno alzare gli occhi verso il cielo blu. La semplicità dei bambini nel seguire gli adulti mostra a tutti qual è la giusta posizione: nella vita non è sempre tutto chiaro ma obbedire è semplice, è andare dietro al Papà aggrappati alla Sua mano…
E io la Vita Eterna me la immagino proprio così: un grande prato illuminato dal Sole che è Dio, pieno di amici con cui preghi, canti, mangi, giochi e che ti fanno sentire a casa. Il dolore e gli affanni che abbiamo nel cuore, le ferite piccole o grandi che non ci fanno stare tranquilli, possono essere condivise, portate insieme. Anche la testimonianza di due amici sull’esperienza del loro affido diventa un regalo offerto a tutti: ci mostra che il Signore è presente ed opera nelle nostre vite.
Oggi qui abbiamo gustato un anticipo di Paradiso.
Francesca