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Accogliere è valorizzare!

«Accogliere è valorizzare. Accogliere è l’attitudine fondamentale davanti a Dio e si esplica in ogni dettaglio della vita. Ti svegli una domenica in cui ti eri organizzato per stare all’aperto e invece diluvia. O passi la giornata incavolato o accogli quel fatto. Nel secondo caso ti chiedi cosa ci sia di bello da fare in casa. […] In ogni dettaglio o rifiuti o valorizzi.»

Questa frase del libro “San Giuseppe – Accogliere, custodire e nutrire” di don Fabio Rosini, l’ho letta, non senza sorpresa, rientrando da un weekend super piovoso coi cari amici di Famiglie per l’Accoglienza del Trentino. Tre giorni in Val di Non, organizzati per farsi compagnia nella bellezza della montagna e per approfondire il filo rosso e le conclusioni del seminario di Pacengo, non a parole, ma guardandosi vivere; mettendosi al servizio gli uni degli altri. Cose semplici, dal cucinare insieme, al guardare tutti i bambini e ragazzi come figli propri. E loro, i figli, lo sanno bene, rispondono alla preferenza che tutti gli accordano e ogni adulto è padre. In più è curioso il fatto che nonostante la media giornaliera di 15 minori chiusi in casa dalla pioggia, ci siam goduti un clima sereno e “silenzioso”.
Io e mio marito, invitati di “tutto riguardo” quasi come ospiti d’onore, abbiamo condiviso l’amicizia di persone che han valorizzato tutto: ogni particolare era importante – anche i gusti di yogurt a colazione – ogni dettaglio da accogliere come domanda, persino il maltempo. O i caloriferi spenti di tanto in tanto dai gestori della struttura, che invece la domenica son stati invitati a pranzo per raccontar loro la vita dell’associazione. Tutto è stato occasione di dialoghi, di ascolto, di cura e di gioco.
Un momento di assemblea ha permesso lo scambio di esperienze e le parole lette insieme dal Miracolo dell’Ospitalità e da papa Francesco, han trovato la forma della vita di Carlo, Lucia, Milady, Letizia, Rossano, Roberta … fino a chiedersi perché la comunione è il punto focale della nostra compagnia. E riscoprire, come fosse la prima volta, che essa è un dono: il buon Dio ci mette insieme per rendere incontrabile e fruibile, attraverso i nostri volti, la Sua paterna Misericordia. Se «accogliere è l’attitudine fondamentale davanti a Dio», come viverla fuori dalla forma concreta, fuori dalla presenza amica in cui si incarna?

Cristina, Lugo.