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Al cuore dell’educazione: l’avventura dell’affido educativo

Si parla sempre di famiglia e di come vivere la questione educativa, ecco perché a Centuripe da alcuni anni siamo stati mossi dal desiderio di offrire un contributo, attraverso cicli di incontri, a genitori che desiderassero affrontare insieme cosa significa educare.

L’educazione non è un problema di strategie o di esperti. Il problema dell’educazione dei giovani è che hanno assolutamente bisogno di una sola cosa, ed è quella stabilita dalla natura. Di cosa hanno bisogno? Della presenza di un adulto e questo adulto è uno che rimanda continuamente a Dio a cui appartiene, attraverso un’amicizia concreta come quella di Famiglie per l’Accoglienza. Diceva don Giussani: “Nessuno genera se non è generato”, cioè è impossibile generare se non c’è un luogo di amicizia che fa crescere e rilancia nella realtà.

Abbiamo voluto iniziare il ciclo di quest’anno con un incontro dedicato all’accoglienza, dal tema: “Al cuore dell’educazione: l’avventura dell’affido familiare”

Giovedì 10 aprile 2025, presso la Sala Acutis di Centuripe (EN), abbiamo invitato Renata e Nuccio D’Arrigo di Famiglie per l’Accoglienza, per raccontarci l’esperienza di affido educativo che da alcuni mesi stanno vivendo per disposizione del Tribunale dei Minori e con un progetto dei Servizi Sociali e del Centro Affido di Catania. Il loro è un affido molto particolare, reso possibile da uno specifico protocollo tra il Comune di Catania, la Cooperativa Prospettiva Futuro e l’Associazione Famiglie per Accoglienza Sicilia: attraverso semplici proposte settimanali, come il cinema, una passeggiata, una festa di compleanno, una gita, Renata e Nuccio offrono una compagnia stabile e fedele ad una giovane mamma, affiancandola nel compito educativo con i suoi tre figli.

Siamo rimasti colpiti dalla loro testimonianza anche perché è un gesto alla portata di tutti, tanto da desiderare di avviare qualcosa di simile anche nel nostro Comune.

Nuccio e Renata, attraverso il loro semplice racconto, ci hanno fatto vedere come, nell’esperienza dell’accoglienza, stanno imparando a guardare l’altro come dono, sta crescendo il loro rapporto coniugale, stanno imparando un altro modo di amare e di mettersi in paragone con altre famiglie.

Il desiderio di accoglienza che Nuccio e Renata avevano sempre avuto è diventato una promessa di bene per la loro vita e la certezza che il Signore si fida anche di gesti piccoli e semplici per realizzare cose grandi.

Gaetano Scornavacche