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Incontro responsabili: richiamati alla bellezza di una vocazione donata

Dal 14 al 16 novembre si è tenuto vicino a Peschiera del Garda il seminario dei responsabili di Famiglie per l’Accoglienza. Abbiamo chiesto ad un nostro amico di Bergamo, originario di Varese, che partecipava per la prima volta, di raccontarci le sue impressioni rispetto a questa esperienza.

Max e sua moglie hanno cinque figli, quattro naturali ed una bambina adottata affetta dalla sindrome di Down. Della sua famiglia dice: “In casa abbiamo spesso gente che viene e che va, ma da settembre è con noi stabilmente un ragazzo durante la settimana che frequenta una scuola professionale qui vicino”.

Rispetto all’esperienza del seminario di convivenza dei responsabili dell’Assocazione, Max racconta:

“Sono arrivato a Peschiera su invito di Miriam, senza tante pretese e un po’ appesantito dalla realtà. I nostri figli sono per la maggior parte adolescenti e spesso si creano momenti difficili di incomprensioni tra noi e loro, e il rischio è quello di perdere di vista la strada. Mi sono accorto che anche l’ospitalità che stiamo facendo era affrontata da me come una routine.

A Peschiera ho incontrato tanta gente che stava davanti alla realtà, anche quella incasinata, con una letizia di fondo che non toglie la fatica, ma la fa guardare come la guarda Dio. Ecco, bisogna desiderare di guardare le cose come le guarda Lui, con misericordia e con paziente attesa come il padre che aspetta il figliol prodigo. Non si può, dopo aver visto quelle facce, non tornare a casa con un po’ di quella luce.

Peschiera mi ha rilanciato nella responsabilità di quello che il Buon Dio mi ha affidato, perché una cosa certa che ho portato a casa è la coscienza di essere guardato da Lui, scelto, e questo sguardo rende capace di essere disponibili a quella realtà che il Signore mi fa e mi farà incontrare.

Come ci è stato ricordato al seminario, siamo tutti portatori di una speranza, di una novità che riconoscono anche le pietre e la nostra vocazione è un rischio, ma un rischio che se lasciato nelle mani del Signore diventa capace di miracoli! Perché si è liberi da tutto. E allora avanti al lavoro e rigenerati!”.