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Tu sorpresa alla mia vita

Venerdì 20 novembre si è svolto online l’incontro dal titolo “Tu, sorpresa alla mia vita” con le famiglie dell’Associazione del Trentino Alto Adige. È stato un susseguirsi di testimonianze su come l’accoglienza è sempre per una convenienza personale, per un di più per sé. Sprecare il proprio tempo per un altro è la vera misura dell’amore, è la disponibilità a lasciarsi ferire, dove il tornaconto non è appena un risultato tangibile, ma una gioia altrimenti impossibile.
La realtà è spesso diversa da quello che vorremmo: un’amica inizialmente piegata sul proprio dispiacere di non poter vedere la figlia e il nipote che abitano in Giappone, rialza lo sguardo verso un Altro e si ritrova grata per la compagnia di cui fa parte. Un’altra racconta il cambiamento di sguardo verso la mamma dei suoi bimbi in affido; un’altra della fatica a lasciare andare un figlio dopo tanti anni di affido. E ancora, la fatica iniziale con l’ultima arrivata in famiglia che “tanto è un’accoglienza breve e resta poco” che permette di riguardare questa posizione che non torna.
Quante scoperte in situazioni pur semplici e quotidiane: “Io sono voluto bene gratuitamente”, “Per Chi mi incasino la vita?”, “Starci è un guadagno”, “La paura e lo smarrimento di quel ragazzo sono anche miei quando non parto da Cristo che solo può riempire affettivamente tutta la mia vita”, “Desidero che la mia vita non sia vana”, “Il mio matrimonio si è arricchito con questa apertura all’accoglienza”.
Che bello vedere tanti volti lieti e al lavoro, ognuno con la propria circostanza e i propri limiti e ferite, ma certi di essere accompagnati da tanti amici e in dialogo con un Padre presente.