News

Gruppo Ospitalità Varese: una novità che ci apre il mondo

“L’aver conosciuto questa persona in modo così imprevisto è motivo di ricchezza e gioia”: il racconto dell’incontro con don Dede

Quest’anno il nostro gruppo (13-14 persone) ha vissuto momenti di prova molto dolorosi che hanno però contribuito a far crescere l’amicizia e la condivisione tra di noi. A ottobre è morto il nostro amico Francesco, dopo una lunga malattia, e poi si è ammalata seriamente la figlia di un’altra amica del gruppo.

Il Covid-19 non ci ha fermato. Anche se non abbiamo potuto accogliere fisicamente, ci siamo incontrati su Zoom con regolarità mensile, riprendendo il tema del filo rosso e del libro “Il bene che permane”.

Le circostanze di vita di ognuno di noi sono sempre state un’occasione per condividere il cammino, anzi il fatto di non poterci vedere in presenza ha aumentato la coscienza di essere comunque “insieme”. Sono arrivate anche due persone nuove, con un’esperienza molto faticosa a causa della mamma anziana, e si sono coinvolti con noi con una fedeltà e una gratitudine che commuove.

Una nostra amica albanese, Mirela, sempre del gruppo, ci ha fatto presente la realtà di grande fatica di un prete di un paese vicino a Scutari. La situazione in Albania è peggiorata, il livello di povertà si è aggravato e questo sacerdote cerca di aiutare le famiglie della sua parrocchia come può. Ci siamo sentiti interpellati e abbiamo fatto una colletta per i bisogni di queste persone iniziando un rapporto con don Dede. Da parte sua è scaturita una grande gratitudine e un ricambiare il nostro rapporto con preghiere per le nostre famiglie. Allora abbiamo deciso di “incontrarlo” con Zoom. È stato un momento molto bello: noi ci siamo presentati raccontando le nostre esperienze (anche Ambrogio, responsabile di Varese, si è coinvolto in questo collegamento). Da parte sua don Dede ha parlato della situazione albanese, di lui, parroco, che si mette al servizio della sua gente con le scarse risorse a disposizione, “preoccupandosi di curare la propria povertà”. Sta cercando di creare una fondazione con alcuni amici sia per aiutare i più poveri sia per dare una possibilità ai giovani di studiare, ma le difficoltà burocratiche dello Stato sono enormi. In lui abbiamo visto una persona serena, decisa nel fare il bene, con il desiderio di aiutare come può, senza progettare, ma fidandosi del Signore.

Alla fine dell’incontro don Dede ci ha benedetto tutti, felice di avere ascoltato le nostre testimonianze e portandoci nel cuore, non preoccupato di altro se non di una comunione con noi nella preghiera.

Per il nostro gruppo l’aver conosciuto questa persona in modo così imprevisto è motivo di ricchezza e gioia. Continueremo il rapporto con lui e vedremo dove ci porterà.

Noi crediamo che questo incontro produrrà i suoi frutti nel tempo per tutti noi e confidiamo che con la nostra umile partecipazione un piccolissimo pezzo di Albania possa migliorare.