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Sembrava di essere a un matrimonio

 

La nostra amica Teresa racconta com’è andata la festa dell’Associazione di Bergamo lo scorso 29 maggio.

Mio marito ed io abbiamo partecipato alla festa di fine anno dell’Associazione Famiglie per l’Accoglienza di Bergamo dal titolo “Accoglienza segno di speranza”.
Un evento preparato fin nei minimi dettagli tanto che, appena entrati nella sala da pranzo, ci siamo guardati e ci siamo detti: “sembra una festa di matrimonio!” e ci siamo subito sentiti accolti.
Come in un matrimonio, c’erano a tavola tante persone che ancora una volta si sono dette sì ad accogliere, con speranza e gratuità; c’erano amici di amici, famiglie adottive e i loro bambini, una famiglia ucraina e anche noi.
Durante la testimonianza della mattina, ci ha colpito quando una madre adottiva ha affermato: “Nel momento in cui siamo insieme, non c’è imbarazzo a co ndividere le difficoltà, gli incontri a cui partecipo sono preziosi perché qui sento lo sguardo fisico su di me che mi aiuta a riguardare le mie figlie per il bene che sono, senza pretese”. Gratuità e amicizia, queste due parole sono state il cuore di questa festa. Dalla cura con cui è stata apparecchiata la tavola alle persone che con gratuità ci hanno servito o ai ragazzi che si sono presi a cuore i più piccoli per farli giocare o all’amico Carlo Pastori che, con il suo spettacolo, ha divertito e coinvolto instancabilmente e con gioia bambini e adulti, fino ai festeggiamenti, con tanto di regalo, per ogni singolo bambino che in questi ultimi due anni è stato accolto in una nuova famiglia.
Abbiamo ancora negli occhi questo “matrimonio”: solo accogliendo chiunque per come è, possiamo essere grati e pieni di speranza, la speranza che un Bene gratuito ci ha attirati, proprio ora, proprio noi, in questa famiglia per l’Accoglienza.

Grazie, Teresa e Marco