
Guardare al futuro. Accoglienza come seme di speranza
Alcune famiglie dell’Associazione di Bergamo sono state invitate dall’unità pastorale di Inzago per una testimonianza la sera del 24 gennaio 2025
È stato un incontro veramente colmo di speranza e di apertura, con un ascolto stupito e un dialogo vivace.
Le testimonianze di Mariella e Luigi (famiglia adottiva) e della figlia Aga (terza figlia adottiva e disabile) ci hanno aperto al “privilegio” di poter percorrere la strada dell’adozione, il dire di sì per la nostra felicità: così dicevano loro le suore di madre Teresa di Calcutta a Mariella e Luigi, non una scelta di pietismo o moralismo. Mariella ci ha testimoniato che a volte è più faticoso fare i conti con i no che con i sì e che la fatica, il dolore non ci sono tolti, ma sono abbracciati per una vita più piena e lieta. Aga, questa forza della natura, ragazza entusiasta e ironica, ci ha raccontato che le difficoltà sono state grandi e dolorose oltre che prolungate, ma il percorso fatto con i suoi genitori, che l’hanno anche educata alla bellezza (che non era abituata a vedere), le ha permesso di aprirsi a un rapporto certo e fiducioso, reciproco, di amore e condivisione di vita.
Nadia e Nicola , genitori affidatari, ci hanno ricordato che la loro scelta, come per la famiglia adottiva, è nata dentro l’esperienza della fede in Cristo. Grati della nascita del loro figlio naturale, il Signore li ha preparati ad un’attesa feconda con accoglienze temporanee e, dopo diverse accoglienze, è arrivato R. che è con loro da più di 6 anni. Dentro la storia con lei, stupenda ma anche faticosa, hanno riconosciuto la loro fragilità e con il cammino nell’Associazione sono cresciuti, imparando nelle critiche ad alzare lo sguardo. Nadia raccontava: “Davanti alla libertà del figlio devi sempre stare anche se sfidata, scoprendo che nelle situazioni non è la forza che vince, ma la tenerezza che ti permette di guardare la realtà con speranza. Si impara ad accogliere il proprio limite e attraverso un’amicizia vera e una condivisione di aiuto si cammina e non si smette mai di ricevere.”
Grazie,
Silvia e gli amici dell’Unità Pastorale di Inzago