
Accoglienza, stupore e speranza
La mostra “Non come ma quello. La sorpresa della gratuità”, allestita a Roma in occasione delle Giubileo delle Famiglie in collaborazione con il Dicastero per l’Evangelizzazione, è stata inaugurata da un incontro a cui sono intervenuti il presidente di Famiglie per l’Accoglienza Luca Sommacal, Padre Marco Vianelli, direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale Familiare della CEI e la fotografa Marina Lorusso – una dei quattordici artisti che hanno partecipato alla realizzazione della mostra stessa – insieme ad Alessandra e Gennaro, famiglia adottiva.
Marina Lorusso, raccontando come è arrivata a realizzare l’immagine esposta nella mostra, ha ripercorso l’esperienza intensa dell’incontro con la famiglia di Andrei, l’immergersi nella loro storia e, alla fine, cogliere “la commozione vissuta nell’istante”.
Padre Marco Vianelli ha ricordato che l’accoglienza è una dimensione sostanziale per la famiglia: l’amore ha a che fare con il “fare spazio”, non uno qualsiasi, ma spazio domestico già abitato in cui l’altro può fermarsi. La relazione d’amore – ha sottolineato – ha a che fare con questa ospitalità e, insieme, con l’attesa: attendere l’altro è il modo di far spazio. Ma anche con il dono, qualcosa di imprevisto e immeritato che fa sorgere il desiderio di donare a propria volta.
“L’accoglienza – ha detto padre Marco – chiede persone capaci di stupirsi: lo stupore rende feconda l’accoglienza, permette che l’altro non sia ingabbiato nelle nostre categorie e si lega alla speranza”. Speranza che non è un generico ottimismo, ma ‘già e non ancora’, si nutre di memoria, di promessa e di attesa di realizzazione.
“Queste parole raccontano in qualche modo – ha concluso padre Vianelli – l’esperienza che è successa durante la realizzazione di questa mostra. Qualcosa che ha fatto spazio e ha generato un presente gravido di futuro”.