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Pellegrini per il Giubileo delle famiglie

Il Giubileo ha offerto alla nostra associazione la possibilità di vivere tre momenti forti, in un percorso di approfondimento e testimonianza.

Venerdì 30 maggio – nella sede della mostra “Non come ma quello. La sorpresa della gratuità”, aperta dal 24 maggio presso il chiostro di San Salvatore in Lauro a Roma – si è svolto un incontro di presentazione di questa iniziativa, che ha visto gli interventi di Marcelo Cesena, pianista e compositore, uno degli artisti che ha contribuito alla realizzazione della mostra e di Adriano Bordignon, presidente del Forum delle associazioni familiari, introdotti da Luca Sommacal, presidente di Famiglie per l’Accoglienza.

«Ogni gesto di accoglienza è un gesto di speranza, perché posso guardare al futuro poggiando sulla certezza di un’esperienza di bene già presente» ha detto Sommacal, raccontando come è nata la proposta di inserire nell’occasione del Giubileo delle Famiglie la mostra che l’associazione ha realizzato per il suo quarantesimo anniversario.

Come la famiglia è oggi segno di speranza? Adriano Bordignon ha aggiunto: «Il Forum si occupa di chiedere cose pratiche (norme, fisco, scuola): ma tutto questo è per cercare di sostenere la capacità della famiglia di non sottovivere la propria realtà. Come associazioni e come comunità il nostro compito è quello di cambiare lo sguardo della famiglia. La speranza non ci capita addosso, speranza è una scelta, di stare dentro la complessità, la fatica, il dolore a volte, in un’attesa … leggere oggi il bene che c’è, riconoscerlo e farlo generare». E, citando il testo della poesia di Jacques Brel “Conosco delle barche”, ha aggiunto che le famiglie sono come quelle barche “pronte a spiegare le loro ali di giganti perché hanno un cuore a misura di oceano”.

«Le famiglie sono fatte – ha concluso Bordignon – per aprire le porte e le finestre della propria casa per farci custodi della casa comune, per non tenere la speranza per noi».

 

Guarda anche il servizio del TGR – Giubileo ” Cammini di speranza”  del 2 giugno 2025 dedicato alla mostra (dal minuto 7:10)

 

Sabato 30 maggio, tra le numerose testimonianze portate alla veglia di preghiera sul sagrato di San Giovanni in Laterano, quella di Lorenzo Carmo che, per Famiglie per l’accoglienza, ha raccontato l’esperienza della sua famiglia che dal 2016 ha accolto un giovane rifugiato. «L’arrivo di Omar nella mia vita è stato un grande richiamo all’essenziale. Mi ha fatto subito rendere conto della preferenza di cui siamo oggetto. Quando Omar è arrivato a casa nostra infatti aveva bisogno di tutto … Accogliere Omar mi ha aiutato ad aprirmi al mondo: da un lato entrando in contatto con la cultura africana, la religione islamica che Omar pratica; dall’altro la presenza di Omar ha generato a sua volta nuovi e sorprendenti rapporti. Ci sono infatti tantissime persone che hanno voluto o si sono ritrovate a condividere insieme a noi un tratto del nostro cammino di ospitalità. Il mio rapporto con Omar è qualcosa che genera e che fa fiorire una nuova umanità anche in contesti spesso aridi».

 

Domenica 1 giugno, infine, la messa celebrata da Papa Leone in piazza San Pietro. La famiglia trasmette la fede attraverso la vita, e per questo, ha detto il Santo Padre,  è «luogo privilegiato in cui incontrare Gesù, che ci vuole bene e vuole il nostro bene, sempre» (leggi il testo integrale dell’omelia).