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Quaderni di Famiglie per l’Accoglienza: novità primavera 2015

Dal seminario annuale dell’associazione, un intervento sull’accoglienza nel matrimonio e un’assemblea che approfondisce lo sguardo a chi accogliamo. Oltre a due quaderni dagli incontri regionali dell’ultimo anno.

 

Gabriel Richi Alberti, Il sacramento del matrimonio e l’accoglienza, quad.40 Accoglienze

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Mons.Richi Alberti spiega come “il matrimonio, nell’orizzonte della sua natura sacramentale, costituisca un luogo privilegiato per imparare l’accoglienza. Il matrimonio, infatti, è dall’inizio alla fine un evento di accoglienza gratuita, di dono consegnato e ricevuto, di libertà donata e accolta. È la strada più comune che Dio ci ha donato per insegnarci la gratuità”.

Davide Prosperi – Adele Tellarini, Chi sei tu? rinnoviamo lo sguardo a chi è accolto, quad.41 Accoglienze

sguardo Robi e GiuliaDavide Prosperi, rispondendo alle domande di chi ha portato la propria testimonianza di accoglienza, afferma che “Amare la libertà più che la salvezza è un paradosso per dire che l’ideale è imparare a riconoscere questa grandezza, perché fare così è l’unica possibilità per accettare l’altro; e la grandezza non è obiettata da tutto il limite che c’è o da tutta la diversità che c’è rispetto a come uno vorrebbe.” Prosegue Adele Tellarini: “Noi dobbiamo guardare con stima quello che è accaduto al Figliol Prodigo. Il padre ha atteso, ha stimato quello che era lui. A noi cosa è chiesto se non starci, se non stare fino in fondo in un’attesa paziente?”.

Don Vincent Nagle, L’avventura della vita è la passione per ogni uomo, quad.39 Accoglienze

Questo quaderno raccoglie due interventi di don Vincent Nagle per l’Associazione del Veneto. Il sacerdote, della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, raccontando la sua vita e ascoltando le testimonianze di alcune famiglie, si domanda: “Cosa vuol dire missione? Mandato, mandare. Chi può mandarti? Solo Colui al quale tu appartieni. L’accoglienza serve a questo, per radicarci in un’appartenenza che ci manda. E l’appartenenza serve a questo, non è un fine in sé. ”

Anna Marazza, Di chi sono? L’origine e l’appartenenza nell’adozione e nell’affido, quad.38 Accoglienze

Anna Marazza, rispondendo alle domande delle famiglie venete, spiega che “L’origine dell’appartenenza è una, anche se le facce sono tante. …Noi ci frantumiamo fra i primi due punti di appartenenza: la prima mamma e la seconda mamma e già siamo a pezzi lì. Non loro, noi. Noi siamo spesso fermi a questa duplice piccola appartenenza iniziale. Proviamo a spingere la nostra domanda, cioè non aspettiamo che ci anneghino loro in questa questione dell’appartenenza, proviamo noi a spingere la nostra domanda su noi stessi e non su di loro fino in fondo: ma io a chi appartengo? Chi sa davvero chi sono e poco per volta me lo dice?”

Questi e molti altri quaderni sono disponibili presso le sedi dell’Associazione.