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Emanuela a Fontana Vivace

Una bambina: “Come possiamo aiutare i bambini africani poveri?”.

Due le occasioni per questo incontro: il passaggio di Emanuela da Genova (sta portando la sua testimonianza in diverse scuole superiori, che hanno effettuato adozioni a distanza di bambini ugandesi con AVSI) e la volontà di consegnarle la somma raccolta durante il Battesimo di L.

Emanuela a Fontana Vivace

La bambina, che ha origini senegalesi e aveva visto un servizio TV sulla situazione dei neonati in tante aree del continente, ammalati e privi di cibo e medicine, aveva chiesto agli amici, al posto dei regali, un’offerta per i bambini africani. “Come facciamo per aiutarne qualcuno? Uno piccolo, un neonato…” e dicendolo sicuramente pensava a M., la neonata nigeriana che abbiamo accolto nella nostra casa l’anno scorso.

Ieri dunque la prof.ssa Guariniello del Liceo King, al termine della testimonianza ai suoi ragazzi, ci ha portato Manuela di Varese, che da tanti anni vive con marito e figli e lavora al ‘Meeting Point‘ di Kampala, a stretto contatto con Rose Busingye e la sua straordinaria opera di accoglienza.

Eravamo ad aspettarla io, mamma affidataria di L., la bimba, con due amichette pure in affido alla casa Fontana vivace, di 11 anni, Valentina la nostra educatrice e Paola Zannini reduce da un viaggio a Kampala per un progetto realizzato insieme agli amici della CdO Sport. Un dialogo semplice, il racconto di una vita e di ciò che là accade nelle famiglie e nelle scuole. Le domande delle bambine e di noi adulti non sono mancate. Un caffè, qualche foto, la consegna della busta per i più piccoli abbandonati e raccolti da Rose nella ‘Welcoming House’. Poi, in uno scambio di esperienze, la visita alla nostra Casa ripercorrendo la storia di questi nove anni di accoglienza e condivisione, alla scoperta di una comune educazione , pur su strade e in luoghi così lontani.

Laura e le bambine di Fontana Vivace,  Genova