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Lockdown: da imprevisto a riscoperta di una familiarità nuova

Il lockdown ci ha costretti ad un cambio di prospettiva, ad un lavoro sulla familiarità dei nostri incontri. L’esito è il dono di una bellezza riscoperta. La testimonianza del gruppetto di Bologna.

Il lockdown ci ha trovati tutti impreparati, e la prima reazione che abbiamo avuto istintivamente nel gruppetto degli amici responsabili di Bologna è stato decidere di vedersi in video tutte le settimane.

Grazie a Dio l’incontro di febbraio siamo riusciti a farlo, ma già da marzo abbiamo dovuto vivere la difficoltà di dover cambiare i nostri programmi. In questa circostanza è stato necessario sperimentare e rifondare la nostra amicizia per arrivare a desiderare di trovare un modo per ri-condividerla con tutti.  Non era scontato invitare gli amici con i quali ci vediamo mensilmente e il rischio era quello di “scimmiottare” un incontro semplicemente modificando la logistica. Abbiamo dovuto rendere familiare per noi un luogo apparentemente distante per poterlo umanamente proporre.

Nel far questo ci è stata di grande aiuto la lettera del nostro presidente nazionale Luca Sommacal, che ci ha guidati in un confronto col quotidiano. Ci è stata fatta testimonianza di una bellezza ed una profondità di vita di cui nemmeno noi eravamo consapevoli e grati di questa esperienza abbiamo deciso di proporla a tutti.

Poco dopo l’invio della mail di invito è arrivata la prima risposta: “CHE GRANDE NOTIZIA! GRAZIE!!!”.

L’incontro è stato un semplice testimoniarci a vicenda della ricerca di senso di questi giorni, partendo dall’ipotesi che c’è sempre un bene ed è aiutato dalla disponibilità ad accogliere le circostanze di cui facciamo esperienza diretta nel cammino dell’Associazione. I racconti di questa scoperta sono stati tanti, intrisi di quotidianità riscoperta, commovente. Dalla ragazzina bloccata a casa sua, che non potendo frequentare la famiglia d’appoggio in videochiamata per la prima volta dice di sentire la loro mancanza, al papà affidatario che lavora più di prima e quando torna a casa “scopre” la famiglia che lo attende.

Alla fine dell’incontro un evento inaspettato e bellissimo: senza che nessuno si fosse accorto della sua presenza (non tutti avevano il collegamento con webcam) si è sentita la voce di una nuova amica che, dopo aver ricevuto il link dell’incontro per caso e aver deciso di collegarsi da Boston, ci diceva che non ci immaginiamo nemmeno l’ondata di bene che ha ricevuto dai nostri semplici racconti, e che non ci lascerà più.

Non c’è nessun merito in questo ma solo una grande gratitudine perché, come ci scriveva un amico il giorno dopo “l’incontro è stato un grande dono, grazie!